Maurizio Mazzarella | |
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Dopo un lungo silenzio torna a parlare il presidente del Taranto Massimo Giove e lo fa ai microfoni di MRB.it con il direttore Maurizio Mazzarella.
Allora presidente, come mai in queste settimane non si è sentita la voce di Massimo Giove?
"Sono un presidente a cui non piace parlare di se stesso ed a cui non piace avere i riflettori puntati. Avrò sempre un profilo basso. Preferisco che si parli di calcio ed in particolare del Taranto. Da questo punto di vista c'è una cultura sportiva sbagliata. Negli ultimi dieci anni in questa città si è parlato solo di società e presidenti e non della squadra. Bisogna parlare dei calciatori e dell'allenatore, sono loro che vanno in campo".
Sono ormai sei mesi che Giove è presidente del Taranto. Si è mai pentito?
"Assolutamente no. Anzi, sono più determinato di prima. Il mio intento è quello di dare una continuità per quanto riguarda il calcio a Taranto. Dobbiamo cercare di uscire il prima possibile dalle sabbie mobili di questa categoria. Ritengo di aver messo delle base importanti per giocarci un'ottima stagione l'anno prossimo".
Proprio a questo riguardo, qual è ad oggi la situazione ripescaggio?
"Ci sono tante idee confuse a livello di Lega e Federazione. Si parla di ripescaggio, di riammissione, o di inserire le primavere delle squadre più importanti della massima serie. Il calcio italiano in questo momento è in uno stato confusionale, se la Federazione è commissariata ci sarà un problema di base strutturale. Vedremo al momento opportuno come agire. Purtroppo queste decisioni arrivano praticamente ad agosto, in quell'istante prenderemo delle decisioni appropriate. Decisioni ponderate e basate su criteri logici. Prendere delle decisioni illogiche non è una strada per noi percorribile".
Quando parla di decisioni illogiche si riferisce al fondo perduto o a un ripescaggio oneroso?
"No, non mi riferisco al fondo perduto e quando parlo di ciò non è riferito per forza ad una situazione di natura economica. Per me è assurdo che una squadra il 5 di agosto debba versare un fondo perduto per partecipare ad un campionato che tecnicamente verrebbe preparato in ritardo. Se una squadra dovesse versare il fondo perduto a metà maggio, avrebbe tre mesi per potersi organizzare. E' assurdo versare del denaro ad inizio agosto, quando poi dopo dieci giorni inizia la Coppa Italia. Non ritengo ci siano i tempi tecnici per allestire un organico competitivo per la Serie C. Finiremmo per essere penalizzati dal ripescaggio".
E se le tempistiche fossero differenti?
"A quel punto ci riuniremo, ragioneremo e prenderemo una decisione di carattere imprenditoriale. Sapete che siamo subentrati in ottobre per risanare dei conti di una società che non è priva di debiti. In questo momento non ci sono dei parametri e delle cifre precise. Per questo non ritengo corretto creare delle illusioni quando attualmente non esiste una logica. Quando i dettami saranno stati indicati prenderemo la decisione più giusta".
Per quanto riguarda l'organico state già lavorando sulle riconferme dei calciatori?
"Ho sempre detto che buona parte dell'organico sarà confermato in blocco. Si tratta solo di sedersi a tavolino e trovare gli accordi per ognuno. Abbiamo inoltre una serie di osservatori che stanno lavorando per noi per rinfoltire il reparto under. Con Cazzarò prenderemo le giuste decisioni".
Mister Cazzarò ha rimandato ogni decisione a fine stagione...
"Sapete che in questa categoria i contratti possono essere formalizzati solo dopo il 30 di giugno. Dobbiamo aspettare i primi giorni di Luglio. Certamente con Cazzarò stiamo cercando di dare continuità a questo progetto e quindi decideremo insieme gli innesti che più faranno al caso nostro per rendere l'organico competitivo. Cazzarò è un ottimo professionista, ha fatto un grande girone di ritorno, il mio giudizio su di lui è più che positivo".
Il presidente Giove oggi ha un programma preciso? Rimpolperà il suo staff dirigenziale?
"Il mio programma è quello di far lasciare questo campionato al Taranto il prima possibile. Dobbiamo organizzarci al meglio per raggiungere questo obiettivo. E' il primo punto del mio programma. Non è un mistero che gli altri punti sono la riqualificazione dell'impianto dello stadio Iacovone, come ad esempio spogliatoi e campo B ed a tal proposito ho già iniziato delle consultazioni col comune e la creazione di un centro sportivo di proprietà per creare un programma attorno al settore giovanile. La rinascita del Taranto deve partire da questo. Continuo a dire che senza le strutture parlare di settore giovanile o di talenti è difficile. In questo momento le nostre squadre stanno giocando sui campi della provincia e da un punto logistico ci sono dei disagi".
Quanto fa male al Giove tifoso vedere Lecce, Bari e Foggia in B ed il Taranto in Serie D?
"Fa molto male. Lo dico da tarantino e non da presidente del Taranto. La bacchetta magica però non è in possesso di nessuno. Da tifoso se dipendesse da me porterei la squadra in serie A. Io sono ritornato da ottobre dopo tanti anni e stiamo mettendo le basi per arrivare il prima possibile in Serie C, poi vedremo se sarà possibile arrivare in B. Però io credo che il problema non è arrivare B, ma come si arriva. E' importante certamente ragionare col cuore, ma sempre badando al bilancio. Per noi questo è un aspetto fondamentale. Io devo garantire il calcio a Taranto, ciò che comanda ribadisco, è il bilancio e dobbiamo essere attenti".
Nelle ultime settimane si è parlato di un ritorno di Genchi, cosa c'è di concreto?
"Ci sono dei calciatori che sono ancora molto legati a Taranto e che hanno lasciato un bel ricordo. Stiamo valutando con Cazzarò una serie di elementi su tutti i reparti. Non nascondo che stiamo pensando a come riportarlo in rossoblu. E' una mia idea, ma col ragazzo non abbiamo ancora parlato. Aspettiamo la fine del campionato e poi chiederemo se sarà possibile portarlo qui. Abbiamo in organico attaccanti importanti come Favetta e Diakite, ma aggiungere al reparto un elemento in più è importante".
Al Taranto è stato accostato anche il nome di Volpicelli...
"E' un mio pallino da quando sono arrivato al Taranto, sin da ottobre. E' un ragazzo che avevo opzionato e volevo prenderlo, ma in quel momento avevamo delle esigenze differenti ed abbiamo dovuto desistere perché c'erano delle emergenze. Non nascondo che vorrei portarlo a Taranto. C'è molta concorrenza e per questo sarà difficile, ma ci proveremo".
Dopo la decisione di non consentire ai tifosi del Taranto di assistere alla partita di Potenza, non si è avuta la sensazione di essere abbandonati dalle istituzioni?
"Ammetto che ci sono rimasto malissimo. Sono rimasto altrettanto male anche quando è stata vietata la trasferta ai tifosi della Cavese a Taranto. In questo momento le decisioni sono in mano ai prefetti. Nello specifico è stato il prefetto di Potenza a non autorizzare il permesso di trasferta ai tifosi del Taranto. Il problema non è nelle società o nelle autorità politiche locali. Dinanzi ad un'ordinanza di un prefetto dobbiamo accettare le loro decisioni. Posso solo dire che non ho condiviso sia la scelta di non fare andare i tifosi del Taranto a Potenza, che quella di far venire i tifosi della Cavese a Taranto".
Nel prossimo futuro vi aspettate una maggiore vicinanza da parte dei politici e delle istituzioni locali?
"Col sindaco Melucci mi sono incontrato due volte. Non nascondo che ci sarà a breve un terzo incontro. Abbiamo parlato di stadio Iacovone, ci calcio, di strutture, di verde di parchi, di settore giovanile. E' assurdo che a Taranto non ci sia un polmone d verde per portare dei bambini a giocare a calcio. Ritengo che per una città come la nostra sia uno dei più grossi nei. Io amo molto i bambini ed anche da qui bisogna ripartire".