VERSO POTENZA-TARANTO

Prisciandaro, 'Il Taranto può vincere i play-off e rientrare nella graduatoria ripescaggi'

'Taranto è una piazza almeno da Lega Pro e anche il suo pubblico merita categorie superiori'
   Emiliano Fraccica

27 Aprile 2018 - 12:26

Tempo di lettura: 2 minuti

Ormai è da qualche anno che ti sei ritirato, quali sono i tuoi progetti al momento e di cosa ti occupi?
"Dal 2010, da quando ho lasciato il calcio cioè, gestisco una scuola calcio a Casamassima".

Quest'anno è uscito il libro dove ti racconti, "Il bomber dei poveri", com'è nata questa idea?
"Quest'idea è nata proprio per la mia scuola calcio. Purtroppo a Casamassima il campo sportivo è chiuso da 3 anni e per far allenare i ragazzini andiamo in strutture private, che ovviamente hanno dei costi. La retta non basta per pagare queste strutture e siamo carenti a livello di materiale, palloni e altro. Con i primi proventi del libro sono riuscito a comprare un defibrillatore, la speranza è di non doverlo mai usare ma è necessario averne uno".

Il Taranto non ha buoni ricordi di te, sei sempre stato una spina nel fianco, ma ora secondo te i rossoblu hanno qualche possibilità in vista di playoff e possibili ripescaggi?
"Vedendo il Taranto del girone di ritorno penso di sì, perchè ha collezionato molte vittorie. Potrebbe sicuramente vincere i playoff, e rientrare quindi nella graduatoria per degli eventuali ripescaggi. Come dico sempre Taranto è una piazza almeno da Lega Pro e anche il suo pubblico merita categorie superiori. Come hai detto tu ho sempre fatto male al Taranto ma ho ricordi bellissimi delle tante sfide con i rossoblu ai tempi del Maglie, del Martina, e del Rutigliano".

Stiamo attraversando un momento particolare del calcio italiano, la mancata partecipazione ai mondiali pesa ancora, come e da chi magari si dovrebbe ripartire?
"Ho sempre detto che bisogna ripartire dai settori giovanili, la Lega dovrebbe sponsorizzare realtà piccole per migliorarne le strutture e potenziarle, tipo la mia: noi dal Comune e dalla Lega non abbiamo nulla. Bisogna investire sul settore giovanile, aiutare le società dove sono carenti, perché ci sono alcuni che si possono permettere delle buone strutture, altri che invece non ne hanno i mezzi".

Che messaggio vuoi lasciare ai giovani, il futuro del nostro calcio?
"Ai giovani dico di fare sacrifici, per giocare a calcio bisogna farne sin da piccolini. Per arrivare in alto ci vuole tanto impegno e questo dico ai miei ragazzi, serve allenamento quotidiano, disciplina, ma ciò non significa abbandonare gli studi: prima viene la scuola, poi gli allenamenti. Il calcio può aiutare anche ad abbandonare la strada, come succede fortunatamente a tanti ragazzi".

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