Angelica Grippa | |
|
Tempo di lettura: 4 minuti
Il Taranto domenica 22 aprile, ospita il Manfredonia, squadra ormai retrocessa, ma come tutti i match della stagione anche questa si prospetta una gara delicata. In attesa del responso dal campo, ascoltiamo le parole del Mister del Manfredonia Lorenzo Mancano.
Arrivati alla parte conclusiva di questo campionato di Serie D, possiamo stilare un bilancio per il suo Manfredonia. Qual è il suo?
"E' importante precisare che io sono subentrato da circa cinque partite, quindi posso fare un bilancio abbastanza limitato. Il Manfredonia ha vissuto una situazione particolare tutto l'anno con delle vicissitudini societarie che hanno inciso sui risultati. Posso dire che quando sono arrivato, giungevano da sette sconfitte consecutive, con me hanno fatto cinque punti, una vittoria, due pareggi e due sconfitte. Qualcosa abbiamo fatto, pur sapendo che era impossibile l'impresa".
Seguiva le vicende del Manfredonia anche prima di diventarne mister?
"Si ci sono già stato nei professionisti, l'ho sempre seguito perché sono un tifoso di questa squadra".
Seguendolo e dando uno sguardo alla classifica, meritano questo posto per ciò che hanno espresso durante la stagione?
"Preferisco sempre parlare del mio Manfredonia, di quello che sto vivendo ora qui. Siamo passati da prendere cinque goal, a prenderne molto meno, accorciando il divario. Se guardiamo gli ultimi match subiamo molto meno pur accorciando la distanza in campo con le altre. Anche se aggiungo questo non è bastato, stiamo vivendo un periodo particolare".
Questa squadra ha sostituito solo il Mister oppure ha cambiato altro nel mercato invernale?
"Io sono giunto qui circa un mese fa. Loro a dicembre hanno mandato via qualche giocatore che aveva il desiderio di lasciare questo club, e hanno preso qualche under. Se devo tirare le somme la squadra si è un pò indebolita dopo quella parentesi mandando via tre o quattro titolari. Infatti allora non era messa così male in classifica, era più agevole la sua posizione in vista dell'obiettivo finale della società".
Quali sono le basi del suo progetto da allenatore? Gli insegnamenti che impartisci ai suoi calciatori? E la seguono suoi ragazzi?
"Assolutamente si. E' un gruppo davvero straordinario, si sono messi a disposizione dal primo istante, non ho avuto problemi di nessun genere. Ovviamente tutto ciò che ho fatto e costruito l'ho dovuto fare molto velocemente, sia nello sviluppo dei concetti che nel gioco specifico. Velocemente si, ma direi discretamente".
Paliamo di tattica calcistica, quale gioco propone la sua squadra e quale modulo propina più frequentemente alle avversarie?
"Considerando le caratteristiche tecniche dei miei ragazzi il modulo che proponiamo è uno, il 4-3-3. Penso che un allenatore dev'essere padrone del gioco e questo è il mio modo di proporre calcio, l'ho sempre fatto. Lo considero un modulo offensivo, in fase di possesso un 4-3-3 mentre nella fase di non possesso un 4-5-1. Fortunatamente ho trovato una squadra costruita per questo sistema di gioco soprattutto a centrocampo e in attacco".
Domenica affrontate in trasferta una squadra come il Taranto. Cosa mi dice di questo club?
"Taranto è una squadra importante che ha ritrovato la sua strada da un pò di tempo. Oggettivamente mi aspettavo di più da un club così, pur non conoscendo bene la società e i contorni. Se devo paragonare il Potenza e la Cavese che hanno marciato alla grande per tutto il campionato, il Taranto non è partito così bene. Vincere un campionato non è mai semplice, vi sono tante componenti da valutare che poi ti portano a stare lassù. Io il Taranto la vedrei in Serie C o B proprio in un'altra ottica, per la piazza, per il pubblico, per la tradizione e per la sua grande storia".
Cosa dice un allenatore ai suoi ragazzi prima di grandi match come questi?
"Devo essere sincero, per come abbiamo preparato e affrontato le partite in questo mese, gli ho sempre sottolineato che tutte le singole partite hanno la stessa importanza. Ora non ci resta che l'orgoglio e la voglia di far bene con una squadra così blasonata".
Qual era l'obiettivo del Manfredonia all'inizio di questo campionato?
"All'inizio la società si è mossa per ottenere una salvezza tranquilla. Purtroppo le cose non sono andate proprio così".
E adesso?
"Siamo retrocessi e vogliamo toglierci qualche soddisfazione. Devo dire che la società lo merita perché ci è sempre stata vicina e non ci ha mai fatto mancare nessuna attenzione".
Lorenzo Mancano si augura di vedere un ottimo calcio nella partita di domenica e così chiude l'intervista: "Che vinca il migliore".