Maurizio Mazzarella | |
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Il Taranto vince, colleziona cinque vittorie consecutive e fa un immenso piacere. E' cambiata la presidenza, cosa voluta da buona parte dell'ambiente e parte delle contestazioni iniziano a cessare, ma questo non vuol dire che si sia abbassata la guardia. Giusto dare a Giove credito nei primi tempi per raddrizzare la rotta di una nave che stava affondando, ma questo solo per il periodo necessario atto a comprendere la bontà del suo progetto. Qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto, come sempre, non si faranno sconti, per il bene di un ambiente che sta soffrendo troppo.
La vittoria è sempre la migliore medicina per guarire da ogni tipo di malattia calcistica, ma questo non deve mai nascondere la realtà. Il buon lavoro di Cazzarò e l'impegno della squadra sono palpabili, ma i tifosi tutti vogliono ulteriori garanzie. E come dargli torto se quel progetto costruito in estate si è frantumato dalle propria fondamenta. Certamente arrivare a campionato in corso per un dirigente non è semplice, perché tra gestione amministrativa e sportiva trovare un equilibrio è sempre impresa ardua.
E' anche vero ed il passato lo ha detto più volte, che arrivare e fare subito piazza pulita non porta a buoni risultati. Ricordate ad esempio il passaggio da Blasi a D'Addario, dove l'allora magnate dell'auto silurò di colpo Braglia, Pagni e Iodice per poi affidare la gestione a personaggi prestati al calcio. E aldilà dei risultati sul campo, grazie al buon lavoro di Dionigi, quella società rappresenta il momento più basso in assoluto della storia rossoblu. Almeno per chi scrive.
Ma i tifosi vogliono e meritano un segnale forte. Hanno chiesto un cambio alla direzione sportiva e va riconosciuto che quel progetto presentato da Volume è da considerare fallito. Dire che il tifo sia tornato allo Iacovone è ancora un discorso utopistico. E' necessario un cambio netto per dare un calcio definitivo al passato ed accontentare i tifosi per rasserenare ulteriormente l'ambiente e far riempire gli spalti per dare aiuto ad una squadra che sul campo sta meritando fiducia.
E nel frattempo lo Iacovone rimane colmo di quei personaggi che hanno sempre difeso a spada tratta una gestione che ha portato il Taranto ad essere umiliato nell'anno del ritorno in Lega Pro. Personaggi che non hanno nessun ritegno, che con le loro prese di posizione si sono scagliati contro una tifoseria che meritava maggiore rispetto. Personaggi che hanno avuto nella scorsa stagione anche un peso specifico in alcune scelte. Per non parlare di chi solo per loschi scopi personali è andato contro la storia di una squadra che ha raggiunto i novanta anni.
Ma devono scendere dal carro dei presunti vincitori anche coloro che non hanno rispettato la propria deontologia professionale, predicando contro coloro che invece per coerenza e per rispetto del proprio lavoro hanno informato senza bavaglio. Predicatori che senza dignità fanno finta che non sia accaduto nulla. Il Taranto, dispiace dirlo, non è di tutti, bensì di chi lo merita. In bocca al lupo a Cazzarò, in bocco al lupo alla squadra ed in bocca al lupo a Massimo Giove. Che si faccia sempre il bene di questa maglia. Noi restiamo vigili.