Dopo aver ricevuto l'incarico dal duo Zelatore & Bongiovanni per costruire la nuova squadra, Franco Dellisanti come prima scelta deve decidere chi sarà il prossimo allenatore del Taranto. Si affida ad un porto sicuro, ad un uomo stimato dalla piazza, nonché l'ultimo allenatore che ha vinto un campionato a Taranto ufficialmente: Aldo Papagni. Ci sono i tempi per costruire una squadra di qualità e dopo l'ufficializzazione del tecnico di Bisceglie, si inizia ad intelaiare l'organico che andrà a disputare il prossimo campionato. Nel contempo prende sempre più corpo l'ipotesi del ripescaggio in Lega Pro, così si cerca di costruire una squadra che possa bene figurare in entrambe le categorie.

L'inizio è confortante, dopo la vittoria di coppa Italia col Melfi sacito da una doppietta del presunto bomber Magnaghi. Anche al via del campionato, il Taranto non delude, pur alternando prestazioni discrete ad altre basate su un gioco non ottimale. A conti fatti Papagni intasca ben nove punti, ma la piazza non gradisce il gioco del tecnico ex Andria. Accade poi un giorno che un giocatore, ovvero Potenza, contesta l'operato del tecnico. Episodio di dubbio gusto alla vigilia della trasferta di Catanzato vedrà il Taranto soccombere per 3-1. Papagni viene messo in discussione, il lunedì incontra la Zelatore che gli da fiducia, ma nel pomeriggio arriva la telefonata dell'allora diesse Roselli che gli comunica l'esonero. Papagni lascia il Taranto alle soglie della panchina numero 100 in rossoblu, con a supporto l'amore della tifoseria ionica.