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Vitti in ESCLUSIVA su MRB.it, 'Non approvo l'attuale gestione del Taranto'

Lunga intervista al tecnico tarantino Domenico Vitti che si confida alla redazione di MRB.it

Domenico Vitti - foto Luca Barone

   Angelica Grippa

05 Ottobre 2017 - 19:37

Tempo di lettura: 11 minuti

Entriamo nel vivo della questione Taranto. Un piccolo accenno alla passata stagione che ha visto retrocedere amaramente la squadra in Serie D. Un suo parere sulle reali cause del tracollo.
"Prima di tutto mi preme dire, poiché non ho peli sulla lingua, che la gestione del Taranto nella passata e nell'attuale stagione, calcisticamente parlando non mi piace. Non approvo questo modo di fare calcio. Fatta questa premessa, dico che dal vertice partono le reali problematiche, sicuramente per inesperienza. Hanno un modo troppo semplicistico di gestire, cosa che è emersa appieno quando si è scelto per la gestione tecnica colui che in realtà era solo un allenatore. Poi parlando dell'area tecnica, Aldo Papagni, a mio parere, è stato archiviato troppo velocemente senza una ragione precisa. In seguito si è scelto Fabio Prosperi, un uomo di calcio che stimo tanto e con cui ho piacevolmente lavorato. E' un ragazzo preparatissimo, ma è stata una scelta avventata e momentanea, poiché si sapeva che non avrebbe potuto seguire la squadra in panchina in prima persona. In quel momento è emersa chiaramente l'inesperienza, prendendo di fatto un prestanome per poi mandarlo anche via. L'anno passato vi è stata una gestione che amo definire "casereccia", e per come io intendo il calcio non può sussistere. Per non parlare dei fatti infausti del 22 marzo, l'aggressione, anche lì la gestione della proprietà non è stata esemplare; un comunicato che ha avute delle conseguenza, i tre calciatori che sono andati via andavano assolutamente richiamati, scendendo di qualche gradino e non innalzandosi su un piedistallo. Erano tutti determinanti, e qui si è sbagliato non solo per mancanza di esperienza ma anche per supponenza e presunzione. Questo ha portato ad una rottura nello spogliatoio e una gestione tecnica fallimentare, perché togliendo ad una rosa già modesta tre calciatori determinanti il finale era annunciato. Ciò che si era raggiunto faticosamente con l'arrivo in serie C lo si è perso malamente. So di essere uno dei pochi addetti ai lavori che si è esposto, da tempo ormai, e mi lasci dire che l'ho pagato, venendo oscurato dalle televisioni e dai vari giornali online. Sono stata attaccato, ma ho il mio modo di vedere le cose. Queste persone non mi hanno fatto nulla a livello strettamente personale, ma per me che vivo di calcio da almeno 50 anni non sono adeguate a gestire il calcio".

Nell'attuale situazione, un parere sulla squadra di quest'anno e il triste esordio, con un allenatore già in esonero. Cosa pensa dell'allontanamento di Cozza?
"Anche qui si è percorsa una strada vecchia. Come si dice... sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Il Taranto non poteva ambire a qualcosa di più, un allenatore che aveva vinto il campionato, di grande esperienza. Cozza ha militato in serie A ed infatti ad Agosto si è sbandierato ai quattro venti che avessimo ingaggiato il meglio. In corso d'opera ogni calciatore ingaggiato era un fenomeno, e tutti davano il Taranto come la grandissima favorita. Sull'allenatore non discuto, la sua storia parla da sola, e anche qui è stato cacciato troppo in fretta. Io ho sempre sostenuto anche in tempi non sospetti che calciatori come Pera, Aleksic, Ancora, Crucitti, Corso, D'Aiello, Savonarola sono tutti singolarmente validi, ma si presentava una squadra già priva di equilibrio. Vari calciatori comprati erano doppioni in tutti i sensi, ruoli totalmente scoperti e altri troppo coperti. Un esempio, tre difensori centrali e non ci sono Under, in mezzo al campo vari doppioni, vedi Corso, vedi Galdean. Davanti un solo attaccante puro, con Aleksic che è stato finalmente adattato come punta, ma ciò che mi preme evidenziare sono i tanti ruoli scoperti. Con gli under si è resa evidente la mancanza totale di conoscenza di tattica e tecnica calcistica, sono stati purtroppo eliminati senza motivo tutti gli under tarantini come Boccadamo, Russo, Giannotta sostituiti da ragazzi sicuramente validi come Rizzo, Palumbo ma che in realtà non hanno niente di più. Ma vi sono altre incongruenze anche sui portieri, un '98 e un '99, grave errore perché se fai giocare il '99 e succede un imprevisto devi farlo uscire e attuare due cambi. Domenica ha giocato il '98 e l'unico '99 era in campo, gli sono venuti i crampi per fortuna al 40', altrimenti non ci sarebbe stato un solo sostituto in panchina. L'equilibrio tattico è davvero carente, per non parlare dei due esterni '97 che nello stesso ruolo si annullano. Gli under non sono all'altezza del Taranto, ma soprattutto non sono ben disposti nei ruoli, sugli Over manca un attaccante in alternativa a Pera così come manca un centrocampista con caratteristiche diverse da quelli che militano, che hanno tutti un passo lento, tutti geometri del gioco. Nessuno che ha attui un cambio di passo, che giochi con aggressività e con quella cattiveria agonistica in mezzo al campo. Hai tre soli difensori centrali e ogni volta che ne manca uno, crei grandi problemi alla squadra, come quando è stato adattato Corso. La squadra per come è ora si può dimenticare di vincere il campionato, nonostante la modestia del campionato stesso. Io ho visto giocare il Cerignola, non è poi così eccellente e infatti ha vinto con poco scarto a Manfredonia, una formazione davvero modesta. Ci si può riprendere, siamo in tempo, ma bisogna inquadrare velocemente la questione dell'organico, che nei singoli è stato fatto bene ma nell'assemblamento risulta una cozzaglia di giocatori".

E sulla seguente scelta di Cazzarò, cosa pensa?
"Su questo ahimè devo distinguermi ancora una volta dagli altri, Cazzarò secondo me non ha compiuto la scelta giusta. Michele è un ragazzo serio e preparato, si è trovato in uno spogliatoio con gravi problemi. A mio parere sono i risultati a fare lo spogliatoio e non il contrario. Qui militano giocatori che già sanno che sono in bilico, pensi a Savonarola che è già andato via, ad esempio. Loro stessi rilasciano delle interviste e poi sono pronti a smentire ciò che hanno detto poco prima. In uno spogliatoio sul filo del rasoio come si può essere sereni, mi pare ovvio che poi non si vince convincendo come è successo domenica scorsa. Hai sfruttato solo i loro 4 cambi e l'infortunio dell'attaccante e la squadra che poi si è disunita, se si continua con questa gestione a Dicembre saranno opportuni tanti ritocchi. Cazzarò si trova costretto a lavorare nella testa dei calciatori, nelle gambe, a livello propriamente fisico, e soprattutto per inquadrare un vero modulo tattico. In queste poche partite, in 180 minuti abbiamo cambiato 5 moduli. Per questo bisogna trovare la dritta. Dal canto mio, da grande tifoso del Taranto gli auguro ogni bene, ma mi rifiuto di essere ipocrita come tanti che tacciano nei media e poi per strada dicono di tutto e di più. Io con garbo affermo che chi gestisce c'entra poco col calcio. Sicuramente nella vita saranno brave persone, questo non lo metto in dubbio, ma per me il calcio è un'altra cosa. Se mi dimostrassero il contrario farei mea culpa, e sottolineo che agli albori ero un loro sostenitore, in quanto tarantini e forti economicamente. Poi col passare del tempo ho cambiato idea, ma le ripeto sono pronto a ricredermi con grande piacere".

Ora le pongo un paragone, fra l'attuale Taranto e quello in cui lei ha militato in seconda con Mister Carrano, stagione 99/00 dove si registrò il record di punti. Mi parli di quella straordinaria stagione.
"Sono tante le differenze. Parlando dei tifosi, ogni domenica oscillavano dai 12.000 ai 18.000 allo stadio, anche per il momento storico diverso. Fu una stagione esaltante e Carrano mi permetteva di lavorare serenamente e di fare realmente e attivamente il secondo. Quella fu una squadra che ha compiuto una grande cavalcata, nonostante il secondo posto. Fu un anno che rimarrà nella storia dove la squadra ha realizzato il record assoluto di punti, 75 punti. Ricordo l'ultima partita della stagione che vincemmo 2 a 1 contro il Cerignola, segnarono D'Antò e D'Isidoro, fummo la seconda migliore d'Italia con garanzia di ripescaggio. Virtualmente fu una promozione, ricordo con grande affetto il gruppo, in particolare Rubino, Miale e tanti tarantini doc. Ma ci tengo soprattutto a nominare colui che per me è il più grande, rispettando Iacovone, Selvaggi, Riganò, De Vitis, ma la vera punta di diamante con 400 partite in serie A è Antonio Dell'Oglio".

Cosa mancò a quel Taranto per vincere il campionato?
"D'istinto le direi i soldi. Noi avremmo dovuto prendere un certo Prisciandaro, un fortissimo calciatore, del Rutigliano che all'epoca costava circa 100 milioni, una cifra enorme. Carrano un grandissimo conoscitore di calcio, e secondo me ne esistono pochi come lui, ha sempre intravvisto il talento ed era disposto a ridursi il suo stipendio pur di prenderlo, così avremmo stravinto il campionato. A seguito della riunione fra i vari soci, tra parentesi tutti validi, decisero che non potevano affrontare quel grande investimento. Vinse allora il Campobasso nonostante noi vincemmo lì in trasferta. Le dico che il giorno seguente alla fine del campionato, Pieroni rilevò le quote della squadra sicuro del potenziale e del ripescaggio. Momenti bellissimi come quando festeggiamo il ripescaggio mentre eravamo in ritiro, un momento magico".

Com'erano i reali rapporti fra le parti, squadra, tifoseria e società?
"La tifoseria era incredibile, favolosa, in 18.000 e mai meno di 12.000 quell'anno. Ora le racconto un particolare che è in netto contrasto con ciò che accade attualmente. Eravamo in testa e facemmo un pareggio fuori casa, una partita che in realtà meritavamo di vincere, e fummo scavalcati di un solo punto dal Campobasso. Il martedì seguente si presentarono una quarantina di tifosi e inscenarono una contestazione smontando i sanitari dello Iacovone e gettandoli nel campo in segno di protesta. Angelo Carrano e il presidente Papalia dovettero salire affrontando questi tifosi per discutere sulle ragioni di tale contestazione. Fu suggestivo ma non avevano cattive intenzioni. Volevano vincere il campionato, orgogliosamente da tarantini e ci fu un storico incontro fra le parti. Che enorme differenza con i momenti attuali. I tifosi contestano, si va dalle scritte ovunque compiute da singoli, dai manichini, ma non vedo i tifosi veri contestare in gruppo per amore della maglia come in passato. Quest'anno nessuno si presenta al campo, un gruppo contesta fuori lo 'Iacovone' in modo garbato e un altro entra in campo sempre contestando. Quest'anno il ruolo del tifoso non sta avendo nessuna reale rilevanza al di là della mancanza del prezzo del biglietto per la società, una mancanza che comunque comprendo".

Un suggerimento da uomo esperto di calcio per migliorare la situazione
"Prima di tutto voglio sottolineare che non ho la presunzione di risolvere tutti i problemi ma espongo solo il mio pensiero. Bisogna risolvere il problema Under, fossi io alla guida tecnica, a Dicembre richiamerei i tre prestiti, Russo, Boccadamo e Giannotta, che stanno facendo i titolari in C e D senza dimenticare che sono anche tarantini. Ci sarebbe già un miglioramento nell'area tecnica. Vivendo lo spogliatoio poi valuterei le reali intenzioni dei calciatori, inquadrando coloro che vogliono realmente giocare per amore del Taranto. Prenderei un altro attaccante di qualità, un centrocampista con caratteristiche diverse da coloro che già militano, più aggressivi nel non possesso. E infine acquistarei un altro difensore e migliorerei anche il discorso dei portieri. Ma una cosa importante da fare è evitare di inventare dichiarazioni (purtroppo avviene ad ogni partita, comunicati compresi). La stampa prima va tutta a favore poi tutta contro. C'è bisogno di serenità, quella che manca in modo evidente. Assistendo alle partite in casa emerge questa reale mancanza della squadra e dell'intero ambiente tarantino".

Per mister Vitti bisognerebbe migliorare l'area tecnica. Attualmente ci sono calciatori di grande qualità ma che ricoprono gli stessi ruoli. Bisognerebbe completare la rosa con ruoli diversi e soprattutto privilegiare quella serenità che ormai manca da tempo in un'atmosfera tarantina piena di tensione e paura.

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