Maurizio Mazzarella | |
|
Tempo di lettura: 1 minuto
Iscritto il Taranto al campionato di Serie D, bisogna fare la squadra. Il nodo cruciale è sul nome dell'allenatore. A questo punto, è necessario comprendere chi lo deve scegliere. Antonio Borsci, direttore generale, dopo aver appreso della collaborazione con Ermanno Pieroni, chiede che sia il nuovo consulente ad occuparsene e così sarà. Girano vari nomi, ma il prescelto è Tommaso Napoli, tecnico in attesa di laurearsi (lo farà nel contempo) in quel di Coverciano, reduce da una pregevole annata alla guida del Cosenza. Nel suo passato di calciatore, balza agli occhi la sua militanza nel Foggia di Zeman, con cui da difensore, centrerà la promozione in Serie A.
Tommaso Napoli supportato da Gilberto D'Ignazio (storica bandiera rossoblu) come allenatore in seconda, si occupa di formare la rosa tra un folto numero di elementi che nel frattempo arrivano nella sede del ritiro. Soprattutto per gli under la scelta si presenta particolarmente ardua. Alla fine viene formata una squadra che si basa sugli esperti Sarli, Cosa e Cordua, già in quel di Cosenza con il tecnico siciliano. I risultati però non danno ragione a Tommaso Napoli, che non gode di un buon rapporto con Bongiovanni e la Zelatore. Così dopo tre sconfitte consecutive viene esonerato. Col passare delle settimane, anche Sarli e Cosa faranno le valige, resterà fino al termine della stagione solo Cordua.