Roberto Orlando | |
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"Buona la prima" si direbbe in gergo cinematografico, ed in effetti così inizia il film della nuova stagione rossoblu: una buona prima giornata, dove i tre punti assicurano la giusta partenza agli uomini di mister Cozza e tanto basta per poter essere soddisfatti.
Squadra ancora imballata nelle gambe e negli schemi che lascia la perplessità della qualità del lavoro estivo svolto: col tempo capiremo se è solo questione di amalgama da trovare o se dovremmo insospettirci di eventuali (speriamo di no) limiti tecnici e tattici della rosa jonica. Già la prossima sfida contro l'Altamura sarà un buon banco di prova e l'occasione per riscontrare passi avanti.
L'attesa maggiore, forse, è stata per l'abbraccio dei tifosi; in curva quasi tutti i gruppi hanno disertato e le poche presenze nei restanti settori dello stadio hanno lasciato il dubbio che più di qualcuno, abbonamento in tasca, abbia preferito una domenica in compagnia della famiglia ai gradoni di un amato/odiato Iacovone. Incasso per 2500 persone, fanno sapere dalla società (dati ufficiali booking show, sottolinea il comunicato sui social): per trovare un esordio in campionato con meno spettatori occorre tornare indietro al 2004, Taranto - Juve Stabia 0-4, il Taranto della Berretti in campo e di mister Presicci in panchina. Una società allo sbando e un manipolo di ragazzini (Mignogna, Malagnino, Magno...) gettati nella mischia in attesa di un miracolo dal cielo. Assolutamente non paragonabile alla gestione attuale. Resta però il dato sconfortante di un disamoramento tangibile, anche se con la speranza del ravvedimento.
Saranno i risultati a riportare la gente allo stadio o il tifoso vorrà, come Salomè, la testa del Giovanni Battista di turno per essere sicuro che il Taranto torni ad essere il "suo" Taranto?
Il campionato è appena iniziato, andiamo avanti di pragmatismo, speranze e armistizio. Diversamente, non è possibile.