ESCLUSIVA MRB.IT

De Poli in ESCLUSIVA su MRB.it, 'Dispiace per i tifosi, non ho inciso...'

L'ex dirigente del Taranto si confida con MRB.it, analizzando i punti chiave della passata stagione
   Angelica Grippa

30 Giugno 2017 - 18:43

Tempo di lettura: 7 minuti

Un amaro Fabrizio De Poli si concede ai microfoni di MRB.it condividendone l'amara sconfitta personale e chiarendo i momenti chiave della stagione. Ascoltiamo le sue parole colme di delusione: nessun colpevole, nessuno additato come tale dall'ex general manager rossoblù. Dalla sua voce trasuda rammarico per un'esperienza che ha tradito tutte le sue aspettative. Ingaggiato dalla società jonica nella sezione invernale di mercato, ha terminato in maniera ingloriosa la sua avventura firmando la risoluzione anticipata del contratto che lo legava alla società del Taranto sino a 30 giugno. Credeva nella realizzazione di un progetto importante che non ha visto luce fra mille vicissitudini, episodi clamorosi e tanto rancore fra le parti. La società ha posto la sua fiducia in lui a seguito di una stagione che già si presagiva essere complicata, col tempo non si è risolta e anzi è apparsa sempre più disperata, sino alla terribile retrocessione in D. MRB.it ha deciso di trattare temi molti delicati, e con la stessa delicatezza De Poli ha risposto ai nostri microfoni, senza rabbia e senza trasudare veleno.

Entriamo nel vivo della questione e affrontiamo il tema amaro dell'ultima stagione: cosa pensa delle ultime dichiarazioni di Roselli e Zelatore che lo hanno additato come principale colpevole, assieme a Dellisanti, del fallimento della stagione tarantina?
"Cosa posso dirle, ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, di dire e fare ciò che vuole. Loro hanno questo pensiero lo hanno espresso, posso solo prenderne atto, punto e basta".

In questa difficile situazione, la società ha fatto bene a persistere e a resistere o sarebbe stato più giusto mollare?
"Anche questa è una scelta strettamente legata alle loro volontà, se hanno deciso così è giusto che rimangano. Sono persone che conoscono profondamente la realtà in cui vivono, la città di Taranto, e se hanno scelto ancora di rimanere vuol dire che celavano le massime aspirazioni".

Cosa pensa del comportamento dei tifosi, della loro decisione di disertare a seguito dei risultati scadenti?
"E' un fatto alquanto naturale che il tifoso abbia questa avversione con la società dopo l'annata conclusa, con un'amara quanto inaspettata retrocessione. Rientra nell'ottica di tutte le tifoserie reagire così, i tifosi appaiono stanchi. Negli ultimi anni sono state pochissime le gioie regalate, hanno dovuto subire tanto e sono tanto sofferenti. Hanno ricevuto davvero poche soddisfazioni, allora come biasimarli".

I rapporti con le altre parti: Prosperi, Ciullo e Roselli. Com'erano e come sono attualmente i rapporti con queste figure?
"Con Prosperi è stato fatto un percorso poi interrotto per l'esonero, ma è stato contraddistinto dal massimo rispetto da ambo le parti. Con Ciullo non annovero nessun problema, non vi è stato alcun disguido. Un rapporto nato nel momento in cui ha deciso di venire a Taranto e che sulla stessa linea ha continuato sino alla conclusione della stagione. Con Roselli non è propriamente una questione di rapporto, in realtà non ho capito bene, o forse non sono stato realmente in grado per mie mancanze di capire il suo ruolo all'interno della società".

Secondo lei, la società si è realmente impegnata nel risolvere la situazione di Stendardo e degli altri due calciatori?
"Si, la società si è impegnata, ma ancor prima della società stessa mi sono impegnato io in prima persona, così come si è impegnato Ciullo. Ma anche Roselli, la Zelatore, tutte quante le parti a dire il vero. Posso solo dire di aver vissuto un vero incubo, qualcosa che prima non si era mai visto nel calcio. A prescindere la quella che è stata la difficile situazione, non si è mai visto che dei calciatori si comportino nel modo in cui questi tre si sono comportati. Mai avrei pensato di vedere un giocatore molli e abbandoni un progetto senza più rientrare. Almeno nella mia carriera non mi era mai capitato, né credevo di poterlo vivere".

Quindi secondo le sue dichiarazione la società è stata vicina alla squadra, l'ha supportata realmente?
"Assolutamente si, lo ribadisco è stata davvero vicina alla squadra."

Il suo pensiero in merito alla cessione di Bollino?
"Mi dispiace per l'ennesima volta smentire le parole ascoltate a più riprese, quello che ho sentito e che è stato detto non è corretto né vero. Bollino ha deciso di abbandonare supportato dal suo stesso agente, perché semplicemente aspirava ad una maggiore continuità nel gioco. Lui ha pensato di trovarla semplicemente altrove. A seguito di questa decisione abbiamo pensato di fare lo scambio con Maiorano. Ma ciò che voglio sottolineare è che non è stata una mia decisione dar via Bollino, nel modo più assoluto. Molti pensano che io mi sia ficcato in testa di mandarlo via, non è così. Al di là di situazioni complesse, fatti accaduti, se un giocatore desidera andare altrove bisogna rispettarne le scelte, mi pare un fatto alquanto normale".

Perché a seguito della defezione di Maurantonio non si è puntato subito su DeToni?
"Perché De Toni ahimè veniva da una serie di infortuni e problemi. In più si era puntato su altri giocatori, e si è deciso insieme di portare avanti queste scelta".

Entrando nello specifico, nel merito della stagione calcistica vera e propria, un episodio particolare: il fallo di mano di Bolzano a Melfi. Esprima le sue considerazione in merito
"E' stato un gesto a mio parere inaspettato e insensato. Non so come possa essere successo, forse per la troppa bramosia di prendere il pallone. E' stato un gesto assurdo e purtroppo una scelta insulsa, qualcosa a cui non si può dare una mera spiegazione".

Altro tema alquanto delicato è stato l'ingaggio di Cobelli, perché questa scelta?
"Cobelli è stato preso perché dopo aver ascoltato almeno 10, se non 15 attaccanti, nessuno mostrava la volontà chiara di voler venire a Taranto. Le dico non per questioni di soldi, perché io in primis ma anche la Zelatore abbiano mostrato massimo impegno nel voler portare qui attaccanti validi offrendogli dei soldi. A seguito della complessa situazione del Taranto in classifica, ma di tutta la situazione in toto si può solo dire che i buoni giocatori hanno preferito altre piazze. Io gli ho dato fiducia, ma ammetto di essermi sbagliato. Avrei dovuto forse valutarlo con più calma, magari se avessi avuto più tempo a disposizione. L'errore è stato mio, ho avuto fiducia poiché alcune persone mi avevano indirizzato su Cobelli".

E' vero che è giunto al Taranto totalmente fuori condizione?
"No, smentisco questa considerazione Nel modo più assoluto".

E' vero che Cobelli è stato presentato a Prosperi tramite un video che militava su YouTube?
"So che Prosperi ha detto questo, ma come si agisce con tutti i giocatori, si deve dare la possibilità all'allenatore di valutare le qualità dei giocatori che in seguito si scelgono. A Prosperi, come ad altri elementi della società sono stati passati tantissimi video, ma mi pare una giusta cognizione, l'allenatore deve avere la piena consapevolezza e la piena possibilità di scegliere. E' qualcosa di normale nel calcio, non capisco perché ne viene sempre sottolineata la stranezza. E' un processo dovuto e naturale per compiere una scelta".

Breve, coinciso e fortemente colpito dai fatti accaduti, De Poli conclude l'intervista lanciando un ultimo messaggio alla tifoseria del Taranto: "come ho già detto, a livello personale non posso che scusarmi. Purtroppo non sono riuscito ad incidere o a dare una mano concreta. Questa è una cosa che mi fa ancora malissimo, so bene che Taranto è una piazza importante. Avendola vissuta per qualche mese mi dispiace ancora di più, perché ho visto con i miei occhi il grandissimo amore che lega questa città alla sua squadra di calcio. E' un amore immenso e parlando a cuore aperto non riserbo nessun rancore nei confronti della città né della tifoseria. Il mio augurio più grande è per loro, i tifosi, che nel breve tempo possibile possano avere tutte le grandi soddisfazioni che aspettano da tempo e che francamente meritano. Tutte quelle che io purtroppo non sono riuscito a dargli".

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