GIRO D'ITALIA 2017

Quarta tappa, l'Etna è di Polanc. Maglia rosa a Thomas

Nibali l'unico dei big a mettersi in evidenza. Domani l'arrivo a Messina
   Andrea Loiacono

09 Maggio 2017 - 18:09

Tempo di lettura: 3 minuti

La quarta tappa da Cefalù all'Etna, il primo arrivo in salita di questo giro del cntenario poteva rappresentare il primo banco di prova per capire le intenzioni e le condizioni psicofisiche dei corridori candidati alla vittoria della corsa rosa. Si può dire senza ombra di dubbio che così non è stato. Sulle asperità del vulcano siciliano, infatti, si è imposto Polanc il quale faceva parte di una fuga partita dall'inizio insieme a altri quattro corridori. Tappa di studio invece per tutti i big impegnati più a contrastare il vento sulle rampe finali che non ad attaccare per fare il vuoto. Dopo i primi 59 km caratterizzati da poche difficoltà, c'è stata la salita verso “Portella Femmina Morta” con il Gpm vinto dal Sudafricano Van Resbruc davanti allo sloveno Polanc, Brutt e l'italiano Alafaci. Al termine di questa salita i quattro attaccanti avevano un vantaggio di 7' sul gruppo della maglia rosa.

Giunti a Nicolosi è cominciata la salita verso L'Etna con una lunghezza di 17 km e una pendenza media del 6%. Ai piedi dell'Etna problemi meccanici per Landa, uno dei migliori, fermato da una foratura, bravo comunque a risalire in gruppo nonostante la fatica.

A 16.5 Km dall'arrivo una caduta nel gruppo di testa ha coinvolto Zakarin e Kruijswijg ingannati dalla segnaletica non impeccabile. In testa al gruppo buono il lavoro della formazione di Nibali tenuti a vista dalla Movistar di Quintana. A 15' Km dal traguardo in difficoltà anche Fernando Gaviria l'ex maglia rosa vittima anch'egli della caduta precedente.

Nelle prime posizioni, Paolo Tiralongo dell'Astana ha provato a forzare l'andatura con un paio di scatti interessanti. Intanto Jan Polanc staccava il resto della compagnia affrontando in solitaria il resto della salita. Tra una schermaglia e l'altra si è giunti ai 5 km dall'arrivo tra due ali di folla festanti con Jasper Hansen dell'Astana che ha provato ad accorciare sul fuggitivo.

A tre Km dal traguardo, con Polanc il quale conservava un rassicurante vantaggio di oltre due minuti, da registrare uno scatto secco di Vincenxo Nibali, l'unico tra i grandi favoriti a mettersi in mostra. La sua iniziativa non è stata però decisa ed è stata stoppata dalla Merida e dal controscatto di un grande Zakarin il quale dopo essere caduto ha reagito alla grande andando a posizionarsi secondo sul traguardo. Primo, dopo oltre 179 km di fuga lo sloveno Polanc che compie un'impresa. Al terzo posto Gerain Thomas del team Sky. Bob Jungels grazie alla quinta posizione conquista la maglia rosa che cambia ancora “propietario.

Le sue parole sono il ritratto della felicità: “ Dopo lo scorso anno torno ad indossare la maglia rosa. Rispetto a quella dell'anno passato questa è più inaspettata perché l'hanno corso ero distante solo due secondi, mentre quest'oggi non era prevista. Sono stato accanto ai migliori scalatori riuscendo ad artigliare questo traguardo. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini e hanno consentito tutto questo, è una grande soddisfazione.”

Stremato ma felice Jan Polanc: “Dopo quella del 2015 un' altra vittoria in solitaria per me. Oggi non pensavamo di poter vincere visto che pian piano il margine del nostro vantaggio si stava assottigliando. Alla fine sono arrivato stremato ma grazie a tutti quelli che mi hanno supportato mi sono tolto una grande soddisfazione.”

Gerain Thoma descrive con una smorfia di fatica sul volto le ultime battute della corsa: “ E' stata una gara caratterizzata nel finale dal forte vento. Penso che se non ci fosse stato il vento avremmo assistito a molti più attacchi. Penso che il mio terzo posto sia positivo, adesso speriamo bene nel proseguio.”

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