TARANTO-VIBONESE 1-2

Ciullo, 'Giornata piena di amarezza. Penalizzati dall'aggressione subita'

'Poi la motivazione tecnica: a gennaio squadra indebolita' - ha aggiunto
   Andrea Loiacono

30 Aprile 2017 - 17:52

Tempo di lettura: 2 minuti

Ennesima giornata di tristezza e lacrime che vengono versate nel contenitore della storia del Taranto. I rossoblù, nella penultima giornata di Lega Pro girone C vengono sconfitti 1-2 dalla Vibonese e retrocedono matematicamente in serie D. Al termine della gara uno scosso mister Ciullo si presenta in sala stampa in sala stampa facendo mea culpa e descrivendo il suo stato d'animo: "Si tratta di una giornata molto amara per me e per la mia squadra. E' difficile persino trovare le parole per descrivere le sensazioni che provo, non mi aspettavo di vivere questa delusione. Il compito di un allenatore è quello di motivare squadra e ambiente pur nelle difficoltà. Purtroppo non ci sono riuscito e mi assumo le mie responsabilità".

Il tecnico salentino impiega poche battute per descrivere la gara disputata dai suoi: "Abbiamo giocato una brutta partita non riuscendo a regalare neanche la speranza di giocarcela all'ultima giornata. Non ho visto la squadra lottare come avrei voluto, è questo il mio rammarico".

A campionato quasi finito, con l'impossibilità di raggiungere la salvezza il tecnico affronta l'argomento più scottante, quello dell'aggressione subita dalla squadra lo scorso 22 marzo per la prima volta: "Non mi sono mai soffermato su quanto accaduto perché ero concentrato sul campo e non cerco giustificazioni. Adesso,però, posso dire che quanto accaduto a noi mi sembra quantomeno surreale se consideriamo che solo due settimane prima avevamo inanellato quattro risultati utili di fila con una sola rete subita. Avevamo un'ottima media punti e niente avrebbe fatto pensare alla retrocessione. Quando sono arrivato a Taranto ho ereditato una squadra in difficoltà, ho accettato convinto di poter raggiungere il traguardo, non ci sono riuscito e me ne dispiace tantissimo ma non ho capito l'aggressione subita. Avrei potuto andare via ma non l' ho fatto. Spero che per il bene del calcio e della città di Taranto si possa fare chiarezza perché non mi sono dato ancora una spiegazione".

Mister Ciullo cerca di individuare, a caldo, le ragioni di una tragedia annunciata: "Purtroppo la nostra non è una squadra con una panchina ampia. L'organico a gennaio al posto di essere rafforzato è stato quasi indebolito e queste cose in certe categorie contano. Nel momento in cui poi abbiamo subito le assenze di Maurantonio, Stendardo e Altobello siamo andati in grossissima difficoltà. A Fondi dissi che sarebbe bastato per salvarci raggiungerci la quota 40 punti e probabilmente se non avessimo fallito tutti questi scontri diretti ci saremmo riusciti.

Ciullo si congeda dalla sala stampa e dallo Iacovone con un saluto e delle scuse al pubblico di Taranto: "Mi spiace e chiedo scusa a tutti per la retrocessione, avrei voluto fare qualcosa di più per questa tifoseria".

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