LE VOCI DI MRB.IT

L'arbitraggio ha danneggiato il Taranto, ma i rossoblu hanno giocato male

Poco carattere e determinazione, oltre ad alcune sviste tattiche
   Maurizio Mazzarella

18 Aprile 2016 - 20:37

Tempo di lettura: 3 minuti

E' vero, l'arbitraggio ha inciso fortemente nel match interno contro il Serpentara. E' un dato innegabile, che solo gli stolti potrebbero negare. E' anche vero che vedere un presidente, una donna in particolare, piangere per questa ragione, fa davvero male, molto male, colpisce al cuore, fa restringere lo stomaco.

Ma se il Taranto è ormai quasi fuori dai giochi promozione (perché anche se la matematica non lo condanna, la vittoria del torneo è ormai qualcosa di utopistico), certamente non solo dovuta ad una direzione arbitrale che vanno indotte tutte le colpe, bensì a come è stata gestita un'intera stagione soprattutto da un punto di vista tecnico e sportivo. Non ci sono colpe individuali e non siamo in un tribunale dove si vuole condannare qualcuno in particolare. I fatti però ci dicono che con una gestione più oculata e meno frenetica, la sconfitta contro il Serpentara sarebbe stato solo un episodio che non avrebbe avuto nessun significato sulla classifica attuale ed invece non è così purtroppo.

Ad ogni modo, a prescindere dalle colpe di un arbitro certamente non all'altezza di dirigere una partita in uno stadio come lo Iacovone, la prova della squadra non è assolutamente piaciuta. Poca la grinta, poco il carisma, completamente assente la determinazione. Aspetti necessari se la prima posizione è lì alla portata. Probabile anche l'aver sottovalutato l'avversario, che contro il Taranto si è conseguentemente esaltata. Oltre all'aspetto mentale, sono venute meno diverse componenti tecniche e tattiche. Come la scelta non del tutto corretta di alcune pedine tra i calciatori scesi in campo dal primo minuto, in particolare quella degli under ed i cambi a conti fatti non del tutto azzeccati, anche se per certi aspetti potevano anche essere obbligati.

Ecco quindi che forse in gennaio sarebbe stato meglio cercare di rimpolpare il reparto under con elementi di maggiore qualità e prospettiva. Una città come Taranto, una squadra come il Taranto, dovrebbe fare campionati importati come quello del Parma in questa stagione, ma è anche vero che forse questa società è poco aiutata da forze imprenditoriali da un lato in un momento di crisi economica che può essere toccata con mano, dall'altro da una sorta di totale mancanze d'interesse nei confronti di uno sport che resta comunque il più seguito, probabilmente per una questione di egoismo. Giusto quindi protestare e alzare la voce contro la classe arbitrale se è il caso, ma bisogna anche analizzare la prova della squadra in modo oculato. E comunque vada a finire questa stagione, a prescindere dalla categoria, si tenti di programmare nei giusti tempi, perché i campionati si vincono a Luglio, non a dicembre, gennaio o febbraio.

Il Taranto non molla e fa bene arrivati a questo punto, ma si cerchi di imparare dagli errori, facendo una sana autocritica. La Virtus Francavilla, che invece vuole denunciare i dirigenti ionici alla procura federale, farebbe bene ad essere più coerente. Vista la buona ospitalità nell'ultimo match tra le due squadra, una telefonata per chiarire sarebbe stata più elegante rispetto a delle dichiarazioni ad effetto che servono solo per richiamare un'attenzione mediatica che a poche giornate dalla fine serve solo ad esasperare gli animi e creare nervosismi inutili.

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