Vietato fermarsi. Continua a rincorrere il Taranto che con un ruggito di Genchi, rete numero 18 in campionato, supera la Turris per 1 a 0. E’ una vittoria che smuove la classifica e le statistiche: i corallini infatti non avevano mai perso allo Iacovone. Sugli spalti circa 3 mila persone, poco più del solito anche se non si fa fatica a delineare un leggero attrito tra curva e squadra. Dalla nord ci sono più cori di protesta che di sostegno, mentre la squadra, al termine del match raggiunge il tunnel timorosa senza voler accaparrarsi i saluti e gli applausi.

E’ insomma una gioia a metà, una fase nevralgica di campionato con il filo della speranza molto sottile in cui c’è chi spera e chi invece spinge la squadra a dare ed impegnarsi molto di più. La piazza rossoblù è frammentaria, si scorge la paura di chi non vuol sorvolare la linea della solita illusione o chi ha l’insaziabile grinta ad essere l’ultimo a scoraggiarsi. L’atteggiamento della nord è anche comprensibile, perché il copione attuale ha l’ombra del malefico epilogo abitudinario ed annuale: sempre a rincorrere, sperare, soffrire…e continuare a rincorrere!

Il Taranto trova la rete quasi nel finale e la soddisfazione è molteplice. Serve oltretutto a farci esultare e riscaldare dal freddo. Il vento è fortissimo al punto tale da gettarci alle ortiche anche quel desiderio di recuperare altri punti in classifica. Purtroppo per noi infatti, dagli altri campi, arriva la rete della capolista Francavilla che non si ferma più e ci obbliga a vincere senza alternative. La vittoria con la Turris è un sorriso a metà. Tra 7 giorni un match che sa più di una battaglia! A Nardò infatti i rossoblù potrebbero giocarsi il campionato ed un pareggio potrebbe essere deleterio al cospetto di una eventuale vittoria della Virtus Francavilla. Tutto questo perché così dice la classifica, perché così dicono i punti…. al seguito delle prestazioni mediocri di inizio campionato. Ogni gara in campo come spartani perché ora non è più tempo di rincorrere i nostri guai…