Un pomeriggio di ricordi estivi per un caldo insolito ci regala una vittoria importante che ha il sapore di una squadra. Proprio come quella rossoblù che prende forma sempre più, in un gioco convincente, nella consapevolezza della propria forza, col giusto guizzo di una vera squadra. Le statistiche dicono che sul campo i rossoblù hanno 3 punti in più rispetto all’anno scorso e soprattutto il campo sancisce la squadra più forte. Quella che nel secondo tempo, lanciata e sostenuta dai tifosi, esce il carattere e lo spirito di squadra: l’Isola Liri si ridimensiona, si rimpicciolisce….fino a scomparire.

La curva sempre a gran voce con un chiaro obiettivo, quello di vincere, la squadra risponde dopo un primo tempo spento e di studio tattico. Quando l’Isola Liri rimane in 10, si intuisce che è l’orario di vincere: la nord non cessa un attimo il tifo, il Taranto spinge insistentemente fino a quando Alvino non ci fa impazzire di gioia. Finisce 2 a 0, mentre miracolosamente possiamo continuare a sostenere senza alcuna ansia di sofferenza finale di cui siamo abituati.

Probabilmente mercoledì potrebbe arrivare la decisione del giudice in merito alla posizione irregolare del calciatore Biscegliese e aggiungere 3 punti al Taranto facendolo sbalzare al primo posto. Ma non è tempo di progetti a lungo termine, di sogni e di illusioni. La classifica è corta ed ogni gara deve essere combattuta umilmente.. e per la maglia.

Intanto dai megafoni dello stadio parte l’inno rossoblù, mentre ci apprestiamo a lasciare lo stadio. Forse è inutile sentire risultati finali di altri campi o quant’atro. Continuiamo a percorrere questa retta via intrapresa 7 giorni fa a Picerno col piglio giusto che Cazzarò sta proiettando al gruppo: quello di essere una squadra forte. Paura di nessuno ma testa bassa e pedalare. Noi siamo il Taranto.