L'ANALISI TECNICA

Primi 45' avari di emozioni. Nella ripresa Taranto più intraprendente e con personalità

L'Analisi tecnica della gara Taranto-Nola di Luigi Boccadamo
   Luigi Boccadamo

15 Ottobre 2018 - 10:20

Tempo di lettura: 2 minuti

Tornando dalla partita, mi si affianca un tifoso e commenta "oggi finalmente abbiamo giocato bene due tempi, non come succedeva le altre partite". Rifletto un attimo un po' sorpreso da quel colloquio, poi decido di dire la mia, ed in contraddizione con il pensiero di quel tifoso, replico affermando, che a me soprattutto il primo tempo non è piaciuto. Il tizio a quel punto mi dice "io preferisco che vinciamo poi se giochiamo male non mi interessa". Io accenno un sorriso e gli dico che a me piacerebbe vincere vedendo un bel gioco... un saluto ed ognuno per la sua strada.

Andando ad analizzare la partita si può dire che il primo tempo è stato avaro di emozioni, da una parte un Taranto che provava a fare gioco, ma faceva difficoltà perché le distanze tra i reparti erano notevoli e la giocata spesso cercata con la verticalizzazione per Favetta risultava sterile. Se si aggiunge il poco movimento degli uomini senza palla che non dettavano quasi mai la giocata facile l'unica soluzione rimaneva la sventagliata su Di Senso che in un paio di occasioni ha costruito pericoli per la retroguardia avversaria apparsa tuttavia sempre in difficoltà.

Il secondo tempo si apre quasi subito con il gran goal da fuori di Manzo, e la partita si mette in discesa. Da quel momento si vede un Taranto più intraprendente, la squadra si accorcia nella metà campo avversaria, recupera più facilmente la palla e mantiene costantemente il pallino del gioco. Dopo il raddoppio di Favetta, la squadra acquisisce ancor più personalità e si vedono anche dei discreti fraseggi, uno su tutti nell'occasione del terzo goal dove si sono visti tocchi di palla rapidi ed inserimenti senza palla che hanno impedito ogni tipo di azione difensiva del Nola.

Sicuramente non si può non condividere quanto detto da Mister Panarelli nel dopo partita, cioè che fare calcio palla a terra con l'attuale terreno di gioco dello Iacovone non è facile, però da quanto visto nella parte finale del match odierno, possiamo dire che quando le distanze tra i reparti sono corrette, i giocatori fanno movimenti senza palla togliendo riferimenti all'avversario e la squadra impone il suo ritmo si riesce a vedere del buon calcio anche su questo terreno. Spero di poter rivedere quanto prima quel tifoso e condividere con lui una bella vittoria con un gran risultato come quello odierno, giocando però tutta la partita come l'ultima mezzora di oggi.

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