SERIE D/H

Campana, 'Taranto per la sua immensa storia deve mirare a stravincere il campionato'

E sul Gragnano, 'L'obiettivo è sempre quello di mantenere la categoria'

Rosario Campania - foto Luca Barone

   Angelica Grippa

18 Luglio 2018 - 21:10

Tempo di lettura: 4 minuti

Rosario Campana allena il Gragnano, squadra campana che ha chiuso al 9o posto il campionato di serie D girone H della scorsa stagione. Ha disputato un'annata contraddistinta da buoni risultati e un bel gioco, uscendo fra gli applausi anche allo Iacovone. Ascoltiamo le sue parole in vista del futuro, quali retroscena svelerà ai microfoni di MRB.it?

Signor Campana mi faccia un breve resoconto della passata stagione del suo Gragnano.
"Considerando l'età media di questa squadra, quindi una fra le più giovani, e che ha raggiunto il nono posto, abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Questo è stato il piazzamento migliore di tutti i campionati di Serie D disputati dal Gragnano, ne comprendiamo quindi la portata. La mia più grande soddisfazione è stata la crescita della rosa in quanto a valutazioni, la maggior parte dei miei ragazzi ora è in una categoria superiore, oppure in società che lottano per vincere il campionato. Vuol dire che li ho valorizzati nelle loro qualità e per un allenatore questa è una soddisfazione immensa".

Parliamo del presente, come si sta muovendo la società del Gragnano sul mercato in vista della prossima stagione calcistica?
"La mentalità della mia società resta la stessa. E' alla ricerca di giovani talenti che hanno il desiderio di mettersi in mostra e di calciatori che non sono molto richiesti con la prospettiva di valorizzarli. E' difficilissimo attuare questa politica, per questo ci stiamo affacciando ad un mercato internazionale, fuori dall'Italia. Le dico che qui, ci sono tanti ragazzi predisposti al sacrificio e al lavoro. La maggior parte delle trattative di primo tesseramento sono con ragazzi sudamericani o africani. L'anno prossimo il Gragnano sarà più multietnico".

Adesso affrontiamo il tema futuro, qual è sarà l'obiettivo del Gragnano per la stagione 2018/19?
"L'obiettivo primario del Gragnano è sempre quello di mantenere la categoria. Se è vero che militeremo ancora nel girone H come dicono gli addetti ai lavori, sarà complesso, perché è un girone agguerrito, con tante squadre che mirano a vincere il campionato. Per le più piccole diventa difficile, ma noi cercheremo come l'anno scorso di dare il meglio di noi stessi".

Ma secondo lei qual è il vero segreto della crescita, cambiare tutto di anno in anno, oppure mantenere l'ossatura di base e in seguito valutare gli innesti?
"Penso che mantenere l'ossatura di base sia il segreto per dare continuità, al fine di raggiungere risultati straordinari. E' chiaro che una squadra come la nostra, che punta sulla crescita continua dei giovani, si può trovare ogni anno con una rosa nuova. Da un lato, il fatto che i ragazzi siano così richiesti mi fa pensare ad un lavoro ottimo, dall'altra per me che resto, è difficile ogni stagione costruire una squadra nuova".

Analizzando il mercato estivo, quali sono le squadre che si stanno muovendo meglio sul mercato?
"Le pugliesi si stanno muovendo in modo importante, e il Taranto in primis, è la squadra che si è mossa per prima mostrando una grande intelligenza calcistica. Ma sono sicuro che anche il Cerignola, Nardò, Gravina, tutte le pugliesi non staranno a guardare. Poi se è vero ciò che si dice, che addirittura il Bari disputerà questo campionato di serie D, verrà fuori una lotta davvero agguerrita. Sarebbe una situazione bellissima, e quasi irripetibile per la Puglia calcistica. Avere un Bari o un Taranto in serie D è come avere una pubblicità gratuita per chi le affronta, perché mai sarebbero arrivate a scontrarsi con questi squadroni".

L'anno scorso la detentrice del titolo è stato il Potenza, secondo lei il Taranto può avere quella parte di capolista assoluta?
"Credo che il Taranto debba averla di diritto, per i suoi tifosi e per la sua immensa storia. Ma la bellezza del calcio sta proprio nel non essere scontato, se guardiamo alla Croazia che con poco più di 4 milioni di abitanti, quasi quanto la città di Napoli, ha disputato una finale mondiale. Sottolineo che proprio il Taranto in qualsiasi categoria militi, deve mirare a vincere tutto per il suo blasone e per l'immensa passione che porta con sé questa città. Non nego che tutte le volte che sono allo Iacovone mi sento fra i professionisti, per la qualità della tifoseria, dello stadio, dei giornalisti e di tutto l'ambiente. Fra tutte il Taranto è quella che deve lottare per stravincere il campionato".

Cosa augura al suo Gragnano per questa stagione. Se dovesse esprimere un desidero?
"Io credo che con il lavoro e il sacrificio si ottengano i risultati, e io mi auguro di ottenere anche un solo punto in più di quello che merita la rosa del Gragnano. Saper proporre un bel calcio rimane nel cuore e nei ricordi dei tifosi. L'anno scorso siamo usciti tra gli applausi allo Iacovone, ed è stato un motivo d'orgoglio per me. Ma mi auguro di fare un ottimo lavoro con questi ragazzi per farli crescere".

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