L'ANALISI

Taranto, una Pasqua serena

Nella vita del tifoso tarantino ci sono due momenti che non possono essere rovinati...
   Roberto Orlando

30 Marzo 2018 - 12:20

Tempo di lettura: 4 minuti

Nella vita del tifoso tarantino ci sono due momenti che non possono essere rovinati, il Natale e la Pasqua. Rovinati calcisticamente parlando, naturalmente; ed è così che i giorni che anticipano la resurrezione di Cristo diventano nel momento in cui si segna la propria check list: processione ok, dolci pasquali ok, saluto ai parenti e agli amici che tornano in città ok, vittoria del Taranto ok. Adesso si, possiamo trascorrere una Pasqua serena.

Scherzi a parte, l’appuntamento pre-pasquale è il momento in cui ci si prepara alla volata finale, si raccolgono le energie necessarie per affrontare gli ultimi appuntamenti stagionali e si dovrebbe iniziare a pianificare il futuro. Premettiamo sempre che, al netto di sconvolgimenti per ora non previsti, il presente ed il futuro del Taranto dicono che ai rossoblu toccherà un altro campionato in serie D, da preparare fin d’ora. In attesa del nuovo DS, ci sono delle scelte da fare, ad iniziare dalle riconferme di Cazzarò (così dichiarato da Giove & Montella) e di alcune pedine chiave; l’80% che Montella dichiara idonei alla Lega Pro sinceramente non li ritroviamo, ma forse il DG intendeva dire che quasi tutta la squadra è idonea ad un altro campionato in serie D. Ed in effetti, al netto dell’impietoso giudizio finale (campionato perso = fallimento degli obiettivi), questa stagione del Taranto è la migliore degli ultimi anni dal punto di vista dei risultati: negli ultimi 16 anni il Taranto non ha mai raggiunto quota 56 punti alla 29ª giornata. Il risultato più vicino è della stagione 2014-2015 con 55 punti e a -8 dalla vetta; il campionato venne vinto dall’Andria con 74 punti (il Potenza oggi ne ha già 71). In una visione oggettiva dell’andamento dei campionati del Taranto, anche in quelli più “esaltanti” e ai quali siamo forse più affezionati, i rossoblu hanno brillato meno: nelle stagioni 2006-07 e 2007-08, targate Blasi e perse ai playoff, il Taranto raccolse, sempre alla 29ª giornata, rispettivamente 49 e 45 punti (-9 e -6 dalla capolista). Negli anni di mister Dionigi, stagioni 2010-11 e 2011-12 il Taranto aveva rispettivamente 46 e 51 punti (-19 e -5 dalla capolista). Magari l’appeal verso i rossoblu era maggiore perché davvero in 2-3 occasioni ci si stava giocando la promozione diretta (come nella stagione 2013-14, a -2 dalla capolista Matera, vincitrice poi del campionato con 64 punti…), ma in termini di risultati sul campo questo Taranto è il più forte. Tant’è, che è stato eguagliato il record di vittorie consecutive degli ultimi 16 anni (sei) e si è vicini anche ad infrangere altri primati, come quello del maggior numero di vittorie in campionato (19, nelle stagioni 2011-12 e 2014-15), del maggior numero di vittorie in casa (13, nella stagione 2015-16) e del maggior numero di vittorie in trasferta (7, nelle stagioni 2011-12 e 2014-15).

Se poi confrontiamo gli attuali risultati della truppa di Cazzarò con gli altri gironi della serie D, scopriremo che con 56 punti saremmo primi nel girone E (il Ponsacco ha 55 punti) e in piena lotta promozione nei gironi C (il Verecomp Verona ha 61 punti), e nel girone I (capoliste Vibonese, Nocerina e Troina a 61 punti). Squadre ammazza-campionato come il Potenza non ce ne sono (migliore media punti di tutti i 9 gironi): il Gozzano (girone A, 72 punti) e il Rimini (girone D, 73 punti) hanno già giocato 33 partite. Ed anche storicamente, poche sono state le stagioni dove il Taranto si è confrontato con formazioni davvero straordinarie: forse la Nocerina, promossa nel 2010-11 con 72 punti, sicuramente l’Ischia dei record 2012-2013, promossa con 86 punti. Ma quel Taranto, appena rinato, lottava per una tranquilla permanenza in serie D…

Cosa vogliamo dire con tutte queste cifre: che questa stagione del Taranto non è completamente negativa e che non è il caso di gettare il bambino con tutta l’acqua sporca. È palese che più di qualche giocatore tornerà utile anche in ottica futura, ma diventa necessario completare l’organico con calciatori necessari a ridurre i troppi errori (soprattutto in fase difensiva) che quest’anno sono costati punti. E ancora, a monte di tutto ciò, occorre che l’area tecnica viva una sua tranquillità, dove si possa lavorare sulla tenuta anche mentale dei ragazzi (e purtroppo questa è stata una pecca grave in un campionato caratterizzato da un clamoroso falso avvio); chiarezza di intenti, programmazione, uomini giusti al posto giusto, una società solida economicamente e presente, con una comunicazione chiara e puntuale.

Nel frattempo, smarchiamoci i nostri must pasquali: processioni religiose viste, amici salutati, dolci comprati. Ah, e segniamoci che il Taranto, anche se con l’ultima in classifica, ha vinto. Buona Pasqua.

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