Roberto Orlando | |
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Non che ci sia niente di male, ma l’accondiscendenza del presidente Giove verso la piazza ha il sapore di un esperimento sociologico interessante da seguire. Innanzitutto il Direttore Generale: spunta fuori qualche nome indigesto alla tifoseria e subitaneo arriva l’assunzione a quell’incarico per Gino Montella, il quale dichiara che anche se non investito di questo ruolo già operava da DG e che la sua ufficializzazione non è altro che la risposta del presidente “per stoppare alcune voci circolate in settimana”. Discorso che non fa una grinza.
A seguire, l’allenatore: sottobanco Giove e Montella sembrano intenzionati a confermare Cazzarò, ma purtroppo il buon Michele non… ringrazia coi risultati. Ma della performance e delle scelte tecniche di domenica parleremo dopo. Cazzarò anche in situazione di tempesta societaria ha mantenuto un profilo basso, facendo parlare i risultati. Le sue indicazioni durante il mercato di riparazione hanno portato la società a privarsi di pedine importanti per rendere la rosa coerente con i dettami tecnici del mister tarantino e forse può essere il tecnico della rinascita, a patto che riesca ORA a gettare le basi del SUO undici ideale.
Prezzi popolari: anche il capitolo riguardante il costo dei tagliandi allo Iacovone si conclude con l’accoglimento da parte del presidente Giove delle richieste della piazza. Per le ultime gare interne del Taranto i biglietti di curva costeranno 4€, quelli di gradinata 5€. Probabilmente l’obiettivo è quello di portare allo stadio qualche centinaio di tifosi in più in ottica playoff. L’intento è giusto, ci sta, infatti l’iniziativa pressi popolari nasce sotto il progetto #crediamoCi, anche se, permettete la battuta, forse sarebbe stato più indicato l’hashtag #illudiamoCi, soprattutto dopo la delusione di Mugnano.
A proposito di Mugnano, la sconfitta in terra campana ha davvero il sapore della disfatta (paragonabile solo a Taranto – Serpentara), tanto sul piano del gioco quanto sul piano della volontà. Sono diverse settimane che il gioco del Taranto si è involuto, ha perso di concretezza a centrocampo e di lucidità in fase offensiva. La scelta di Favetta in panchina non è stata condivisa da molti, soprattutto perché Diakite non possiede quelle caratteristiche di giocare in profondità e aggredire gli spazi chiesti dal mister. Se, come ha detto Cazzarò in conferenza stampa, “gioca chi merita”, dovremmo pensare che Favetta… non merita? Naturalmente mister Cazzarò conosce bene i suoi uomini, le dinamiche che girano dietro le sue scelte e i progetti di gioco futuri (Diakite e Favetta insieme?). Lui ci darà risposte. A Mugnano ha vinto la squadra più affamata e ciò completa il quadro della disfatta mentale. Il Taranto è già in vacanza oppure (attenzione, pericolo supercazzola) i rossoblu sono in una fase dove l’involuzione è parte di un percorso sperimentale di crescita? Le prossime giornate di campionato saranno sullo stesso tenore tecnico e psicologico? Speriamo di no, altrimenti dovremmo davvero porre sull’altare del martirio tutti quei tifosi che anche nel giorno della Domenica delle Palme, giornata da dedicare alla famiglia e agli affetti più cari, hanno preferito la strada, il freddo, la pioggia e la neve al sugo con le polpette.
Spiace soltanto non vedere la costruzione di una base per la prossima stagione, a partire dagli under da innestare in prima squadra. Occorre davvero aspettare che arrivi il nuovo DS dalla serie A maltese (185° nel ranking FIFA dopo Laos e Bermuda, ma prima di Macau e Djibuti…) o il migrante di rientro dal nuovo continente? Possibile che non esistano under adatti nelle giovanili joniche da affiancare sin d’ora? Nei primi anni di gestione del settore giovanile da parte della Fondazione Taras le formazioni giovanili, secondo un concetto semplicissimo che ha fatto le fortune delle migliori squadre europee a livello internazionale, giocavano con lo stesso modulo della prima squadra. C’è da aggiungere altro o è chiara già così l’idea di una politica societaria seria e lungimirante? A quando? Gli anni, i decenni, passano.