L'EDITORIALE

Taranto, Giove va avanti oltre tutto oltre la gente...

Le vostre inutili guerre. Perché abbiamo scelto questo titolo?
   Maurizio Mazzarella

17 Marzo 2018 - 17:16

Tempo di lettura: 3 minuti

Le vostre inutili guerre. Perché abbiamo scelto questo titolo? Perché basta un granello di sabbia per alzare un polverone. Abbiamo provato a parafrasare una frase della canzone vincitrice di Sanremo 2018 “Non mi avete fatto niente” e l'abbiamo rapportata alla situazione attuale del Taranto. Ma cosa è successo? Dirà qualcuno. E' bastata una semplice voce che ha visto l'ex dirigente ionico Vittorio Galigani accostato al Taranto che il popolo rossoblu si è subito spaccato. Legittimo diranno i più sapienti. Il tifoso ha il sacrosanto diritto di criticare, perché si specula sulla loro pelle. Come se un imprenditore decidesse di comprare il Taranto per farsi male da solo, dopo averlo salvato da una situazione difficile. Nessuno però si domanda cosa è stato fatto sino ad oggi. Perché signori cari, gestire una società di calcio è fatto di cose visibili ed invisibili, che però alla fine si rapportano ai risultati, quelli che maturano sul classico rettangolo verde. Risultati che sono arrivati, anche se c'è chi distorce ancora il naso, come se quel precampionato fatto da polemiche e pettegolezzi non fosse mai esistito, come se non ci fosse stato un esonero di un tecnico condito da strascichi, come se le prime giornate del campionato attuale facessero parte della stagione precedente, come se non ci fosse stata una trattativa di cessione. Questo molti lo hanno già dimenticato, come probabilmente invece di sostenere una squadra che aveva un briciolo di speranze di primato, per via di un Potenza davvero troppo forte, si è pensato solo a contestare la presenza di Volume nell'organigramma dirigenziale. Figura esonerata dal presidente Giove in modo indolore. Ecco però che nel momento in cui si avvicina leggermente il nome di Vittorio Galigani al Taranto, si è pronti a prende l'ascia di guerra per iniziare a dividere la tifoseria da chi è pro e chi è contro.

Nessuno qui vuole fare la morale, ma probabilmente in questa città e oltre, si è persa l'obiettività, perché nessuno in questo momento è capace di comprendere quella che è la situazione attuale del Taranto, che ancora un campionato da terminare nel miglior modo possibile. Personalmente, mi rifiuto categoricamente di pensare che un presidente possa volere il peggio della propria società. Ci siamo rapportati con Massimo Giove che sempre squisitamente ha interloquito con questa testata. In questo momento Vittorio Galigani è un amico del massimo dirigente ionico ed è un amico del Taranto. Ogni persona può avere un rapporto di amicizia con tante altre, ma ciò almeno per il momento, non significa che avrà un ruolo dirigenziale. E qualora così fosse, non bisogna perdere di vista che l'obiettivo primario deve essere sempre il bene del Taranto. Ci sono situazioni più importanti da risolvere in questo momento. Come ad esempio migliorare l'impianto dello stadio Iacovone in tutta la sua struttura e per questo servono accordi diplomatici con le istituzioni. Cercare di portate il campo B ad essere un riferimento reale per gli allenamenti della prima squadra. La gestione dello Iacovone da parte della società, per creare di costruire una prospettiva. Molti non la vedono, o probabilmente non vogliono vederla, ma oggi possiamo dire che esiste forma e sostanza. Che piaccia o no. Questo non è un discorso a favore qualcuno, ne contro qualcosa, ma la continua contestazione a conti fatti è sempre risultata nociva e si è trasdotta a volte in una violenza ingiustificata. Abbiamo ascoltato più volte il dirigente Montella proprio per mostrare ciò che si sta provando a costruire. La polemica però, probabilmente piace più dei fatti e scatena inutili guerre. Ma restano i fatti e le chiacchiere se le porta il vento “come vola via una bolla”.

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