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Quel fruscio di scopa nuova...

Dopo Picerno molti interrogativi sono sorti tra i tifosi rossoblu...
   Marcello Fumarola

22 Febbraio 2018 - 11:07

Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo Picerno molti interrogativi sono sorti tra i tifosi rossoblu sull'effettivo ruolo che il Taranto vorrà e potrà recitare da qui a fine campionato.
Ora anche gli inguaribili sognatori hanno dovuto purtroppo riaprire quel cassetto per riporvi un sogno dai contorni mai ben definiti e che ha inizialmente rischiato di diventare un incubo.
A fine partita c'è stata contestazione nei confronti dei giocatori e credo sia giusto soffermarsi su questo aspetto; nel commento alla partita ho definito i fischi e le proteste contro la squadra legittimi, ma alla fin fine inutili...e mi spiego.
Legittimo è il diritto di chi paga il biglietto di esprimere il proprio dissenso o consenso che sia; ancor più legittimo se, oltre al prezzo del biglietto, si affronta anche un viaggio e se la tua squadra non ti procura la miseria di una emozione, sia in termini di occasioni da gol che dal punto di vista della grinta e della voglia di ottenere i tre punti.
Contestazione inutile solo perché sappiamo bene che se le restanti partite diventano quasi una fastidiosa formalità, un vano affannarsi nell'individuare obiettivi sempre più fittizi, ben poca colpa ricade sugli attuali protagonisti in campo; molto più su quelli fuori che hanno mal costruito il gruppo questa estate e, nonostante ciò, non sono stati subito allontanati da una nuova dirigenza che è partita a sprombatuto (anche troppo sotto alcuni aspetti) per ora tergiversare e chiudersi in un silenzio ed immobilismo che fa sorgere giusto qualche dubbio per il prossimo futuro. Processi alle intenzioni non ne voglio fare e pertanto (per ora) mi fermo qui; ma è chiaro però che si giudicheranno i fatti...e solo quelli...perché di chiacchiere al vento siamo decisamente saturi e, in tema di chiacchiere, mi tocca far presente che ad ottobre era stata annunciata (sottolineo annunciata) una conferenza stampa, poi rinviata a gennaio ma non ancora svoltasi.Le recentissime rassicurazioni da parte del responsabile marketing Montella ci fanno sperare che si stia davvero lavorando in prospettiva ma, ripeto, alle parole attendiamo, con fiducia ma con i timori giustificati dal passato più o meno recente, che seguano (finalmente) anche i fatti.
La squadra è in prolungata serie positiva ma è chiaro come, da San Severo, abbia perso brillantezza, lucidità e...voglia. Se a San Severo, infatti, la vittoria sfuggì per episodi determinati anche dalla direzione di gara, a Picerno quello zero rappresentato dai gol racchiude praticamente anche le occasioni avute dai nostri (giusto un paio..a voler essere generosi).
Pur riconoscendo il valore dell'avversario (che mi tocca scrivere) la cosa non si giustifica. Scarso movimento, avversari che sembravano molto più affamati dei nostri (e questo, quando si indossa quella maglia, deve essere chiaro a tutti che non può più succedere), poche idee anche dalla panchina. Senza dimenticare che, tra i nostri giocatori, ce ne sono alcuni che se non corrono e lottano, diventano improponibili in qualsiasi categoria.
E quindi si vorrebbero chiedere alcune cose al mister che però è rimasto non in vacanza, come Irene Grandi, bensi...in silenzio da una vita. Legittimo anche questo? Non credo ma sinceramente poco mi interessa perché, considerando gli interlocutori, sorgono dubbi anche sulla effettiva utilità di un confronto in sala stampa che, a quanto pare, avverrà giovedì (habemus mister). E sono davvero curioso di ascoltare...domande e risposte.
Perché ritornando sul concetto di professionalità a 360 gradi che a Taranto, soprattutto nel calcio, difettano da tanto, troppo tempo, diversi segnali dimostrano che ciò ha probabilmente coinvolto anche altri ambiti nei quali agiscono, ad esempio, giornalisti più abili sui web e sui social che non nell'analizzare una partita, nel porre le domande, nel presentare un giocatore, più in generale poco abili nel capire e valutare il momento calcistico rossoblu.

Non me ne vogliate se rimpiango la fanciullezza, quando il calcio me lo raccontavano i Carrieri e gli Abbracciavento in radio e me lo commentavano e spiegavano i Salvaggio, Lopane, Rotondo o Di Battista...Nostalgia canaglia.
Era Serie B...si dirà. Appunto...risponderei...era serie B in campo e fuori.
Certo è più facile, per me, fare il loquace tifoso e, tenendo fede al nome che mi porto felicemente dietro, dire sempre "pane al pane e vino al vino".
E di cose da dire, per chi ha a cuore i destini di questo "povero" Taranto, ce ne sono sempre tante, perché da troppo tempo a questa parte, purtroppo, ù pane è senza sale...e ù vine à deventate acjte!

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