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Il testimone di Pulcinella

Settimana interlocutoria quella che ci sta portando dalla striminzita...
   Marcello Fumarola

15 Febbraio 2018 - 12:03

Tempo di lettura: 4 minuti

Settimana interlocutoria quella che ci sta portando dalla striminzita vittoria interna contro il Pomigliano alla insidiosa trasferta in quel di Picerno, da dove l'esperto mister lucano Arleo ha già voluto ricordare come un'altra compagine rossoblu, la capolista Potenza, abbia lasciato le penne, tre punti e più di qualche certezza.
L'attualità non offre spunti ed argomenti tali da meritare specifica trattazione e star qui a ripetere concetti già più volte espressi non varrebbe a molto, ma l'occasione per lanciare lo sguardo oltre questa interlocutoria stagione, è ghiotta.
Sintetizzo quindi ogni valutazione sul campionato disputato sin ora dal Taranto in tre fasi: la prima, "vuoto a perdere", con la vecchia dirigenza intenta solo a raccattare in ogni modo gli ultimi spiccioli per poi trovare qualche anima accondiscendente alla quale passare (in ogni modo) la mano. Una seconda fase di assestamento che avrebbe dovuto e potuto essere di "restaurazione" a tutti i livelli, ma purtroppo non lo è stata, limitandosi ad interventi di robusto ricambio di giocatori che hanno migliorato la rosa a centrocampo ed in attacco, sguarnendola però in fase difensiva; ora viviamo la terza fase, ibrida ed imprigionata nel limbo di una classifica anonima che concede, sempre meno, speranze di rimonta verso la prima posizione ma che ci vede impegnati (più o meno... stando a quanto visto domenica scorsa) nel tentativo di raggiungere la miglior piazza possibile, in attesa della solita ennesima estate di speranze e voci, spesso infondate, che rimbalzano da ombrellone ad ombrellone.
La stagione del caldo non sarà forse decisiva in ottica promozione o ripescaggio per il Taranto, ma dovrà esserlo dal punto di vista della programmazione. Siamo a Carnevale e quindi vien facile affermare che Giove (o chi per lui) dovrà tirare giù la maschera e far capire alla tifoseria quale sia il reale programma; cadrà infatti, in quel momento, qualsiasi alibi utile per giustificare l'attuale "vorrei ma non posso", al momento parzialmente e generosamente comprensibile a seguito degli "strascichi" (economici ed...umani) ereditati dal duo delle meraviglie.
Ed in quel momento, sarò sincero, mi aspetto qualcosa di notevole; mi aspetto la creazione di uno staff tecnico nuovo di zecca, costituito da uomini di assoluto spessore tecnico e non dalle ormai stucchevoli ed opportunistiche scelte locali e, solo apparentemente, low cost.
Mi aspetto una guida tecnica in grado di fare la differenza; nulla contro Michele Cazzarò, sia chiaro, e nulla contro i 3 Tarantini su 4 (anzi i 525 su 700 di un sondaggio piuttosto ristretto) che lo confermerebbero sulla panca rossoblu. L'inversione di tendenza deve essere tangibile e non può assolutamente prescindere dalla scelta di un mister che racchiuda, nella sua figura, carisma competenze ed esperienza tale da rappresentare, come detto, un vero e proprio fattore aggiunto.
Le cosiddette "brave persone", dentro ma soprattutto fuori dal terreno di gioco, ci hanno portati all'attuale situazione di sconfortante disamoramento, dal quale si potrà risalire solo con un progetto (ebbene si... l'ho detto) assolutamente ambizioso; nei fatti e non più solo nelle parole degli "addetti ai lavori fai da te" che si sono avvicendati negli ultimi campionati.
Tornando a mister Cazzarò, qualcuno non perderà occasione di rimarcare il ruolino di marcia del buon Michele sulla panca rossoblu; ne prendo atto, così come ci si dovrebbe anche rendere conto che allenare il Taranto in serie D è un pò come affrontare la cadetteria con la Juve (o altra blasonata di serie A) e che la pur pregevole media punti realizzata non ha portato ad una vittoria del campionato, anche quando la prima classificata ha realizzato la miseria di 63 punti (Virtus Francavilla 2015/16).
Mi viene poi da pensare come mai l'attuale mister non sia stato chiamato (o magari non ha accettato) lo scorso torneo, dopo l'esonero di Papagni e men che meno dopo la farsa "De Gennaro Prosperi". Sarà forse che Cazzarò non fa rima con... Lega Pro?... Non so..

Ma ancor più importante della scelta del mister sarà quella di un nuovo direttore sportivo perché, nella specifica figura, appare chiaro e senza bisogno di sondaggio alcuno, che i tifosi pretendano un avvicendamento.
Anche questa (come la conferenza che continua a rappresentare uno strano tabù per ogni dirigenza rossoblu) sembrerebbe essere una decisione soltanto rimandata; sarà davvero così?
Il periodo dei coriandoli e delle maschere nel frattempo passerà e, attraverso la primavera, il sole della calda estate tarantina scioglierà ogni dubbio...come la neve. E allo sciogliersi della neve verranno fuori... le risposte e capiremo se "la festa sarà davvero qui" o si sarà trattato dell'ennesimo, breve e camuffato... Carnevale tarantino.

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