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Meta e Moro vincono il Festival, un successo previsto

Alla fine la spunta il brano che più ha fatto parlare di se stesso...
   Roberto Orlando

12 Febbraio 2018 - 12:23

Tempo di lettura: 4 minuti

Alla fine la spunta il brano che più ha fatto parlare di se stesso (la sospensione per sospetto plagio), ma non per questo viene sminuito il valore del testo e dell’interpretazione di Ermal Meta e Fabrizio Moro.
In una edizione che ha brillato per il tratto che il direttore artistico Claudio Baglioni ha voluto dare (la canzone al centro dell’attenzione), Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino hanno fatto la parte dei leoni, spogliandosi dei loro ruoli di bionda simpatica e sorridente e di attore intellettuale e anche barboso per dare una nuova luce al ruolo dei conduttori.
Al secondo posto Lo Stato Sociale, esuberanti e dinamici nel loro brano e nella performance, grazie ad un motivo orecchiabile e col colpo di teatro fenomenale della ballerina ageé sul palco.
Chiude il podio Annalisa, ormai maturata artisticamente, che arriva nel terzetto dei finalisti quasi a sorpresa, scavalcando i più quotati (ad inizio serata) Gazzè e Ron. La sua canzone è vitale e sicuramente avrà il suo riscontro commerciale e radiofonico.
Questa 68ª edizione va in archivio con ottimi riscontri di pubblico: la finale ha raggiunto uno share del 58.3% con picchi del 68% nella parte finale

Claudio Baglioni
Il “Dittatore Artistico” ha avuto una linea netta, che alla fine gli ha dato ragione: a Sanremo deve vincere la canzone italiana, in tutte le sue forme; negli artisti, tra i giovani, negli ospiti, nei duetti. Baglioni è un cantautore e certo non si è discostato da ciò che sa fare meglio, cantare. Ha sapientemente lasciato largo alla Hunziker e a Favino (altro che dittatore!) negli spazi propri della competizione per ritagliare la sua presenza quale padrone di casa con gli ospiti (con i quali ha duettato con grande maestria e carisma) e nelle “scenette” con i suoi sodali Michelle e Pierfrancesco, a volte riuscite, a volte meno. Di più, o di diverso, non si poteva chiedere ad un monumento della musica italiana, nella sua autocelebrazione nei cinquanta anni di carriera. Voto 8

Michelle Hunziker
Bella, bellissima, meravigliosa. Manda in soffitta definitivamente il ruolo della donna valletta per diventare la vera protagonista della kermesse, muovendosi con scioltezza e professionalità sul palco. A suo agio nel ruolo di protagonista, il suo splendore ha dato davvero luce al palco. Canta e balla con pregevoli risultati (ma non è una novità), dimostrando una professionalità a tutto tondo. Voto 8

Pierfrancesco Favino
A chi già lo aspettava al varco per stroncarlo si è dovuto ricredere. Ha sfoderato tanta ironia, ritagliandosi non solo il ruolo di comprimario della Hunziker ma anche del cantante nella prima serata ed emozionando (ed emozionandosi) nel monologo della finale. Anche il buon Pierfrancesco ha tenuto la scena con molta professionalità, contribuendo in maniera significante all’ottimo risultato finale. Voto 8

Ultimo (vincitore giovani)
Il ventiduenne romano vince tra i giovani con un brano apprezzabile, che ha sbaragliato la concorrenza di Mirkoeilcane (testo e performance intensissimi, vincitore del premio della critica Mia Martini) e di Mudimbi. Il ballo delle incertezze ha spiccato per l’interpretazione e l’energia trasmessa. Ultimo, a partire da sotto, come si direbbe a Taranto. Voto 7

Diodato e Roy Paci
Il cantautore tarantino e l’amico di Taranto Roy Paci sfornano una bella performance, con un testo molto interessante e un ottimo arrangiamento. Senza troppi fronzoli, hanno puntato sulla forza che “Adesso” ha saputo trasmettere. Forse meritavano di più dell’ottavo posto, nonostante in prima serata si siano piazzati in fascia bassa. Di certo ci sarà il giusto riscontro discografico per un duo affiatato ed elegante. Voto 7,5

Renzo Rubino
Chi conosce il giovane cantautore martinese ha saputo cogliere nel suo testo un racconto personale e familiare profondo, ben narrato e ottimamente interpretato. Dispiace che non sia stato compreso pienamente dagli addetti ai lavori e dal pubblico, perché meritava davvero di più. Voto 7

Elio e le Storie Tese
Gli ultimi saranno i primi (chiedere proprio a… ultimo); la carriera artistiche degli Elii si chiude con una canzone didascalica, sempre ben arrangiata da veri maestri musicali ma lontanissima da performance e intuiti ai quali Belisari & C. ci avevano ben abituato negli anni. Loro hanno raggiunto l’obiettivo prefissato, l’ultimo posto e salutano Sanremo con un grosso “Arrivedorci”. Voto 10 (alla carriera)

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