L'EDITORIALE

Ora il Potenza deve avere paura....

Il Taranto viaggia con una media da primato
   Maurizio Mazzarella

29 Gennaio 2018 - 10:51

Tempo di lettura: 4 minuti

Saremo eccessivamente ottimisti, saremo certamente sognatori, saremo con ogni probabilità ben distanti dalla realtà, ma è un nostro diritto crederci, anzi, è un nostro dovere sacrosanto crederci. Il Potenza ha ben undici punti di vantaggio dal Taranto, sta facendo un campionato eccezionale e sino ad oggi le sue battute d'arresto sono state fisiologiche. Con ogni rigore di logica è da considerare ormai nel calcio professionistico. Il calcio però ci ha sempre insegnato che il pallone è rotondo e che nel corso di un campionato, ancora lungo, le dinamiche possono mutare da un momento all'altro. Se statisticamente le percentuali di rimonta del Taranto sono ridotte ad un lumicino, cercando di essere il più realisti possibili e tenendo in considerazione che tra la compagine ionica e la truppa di Ragno ci sono anche altre squadre pronte ad approfittare di una caduta libera dei lucani, va comunque considerato che la storia del calcio, ha dato vita in tante circostanze a dei veri e propri miracoli sportivi. I maliziosi e coloro, che giustamente vedono la classifica con occhio critico crederanno che stiamo vaneggiando o che magari siamo dei folli. L'aria però è cambiata, ci sono tanti fattori che ci inducono a pensare che la rimonta non sia impossibile, anche se ad ogni vittoria del Taranto il Potenza risponde a tono, riprendendo partite che inizialmente inducono quasi sempre ad uno stop della squadra lucana. Il Taranto però è distante anni luce da quella squadra che ha iniziato il torneo. E' una squadra diversa nei calciatori ed è diversa soprattutto nella società. Ed proprio l'aspetto dirigenziale, il cui buon lavoro è ormai palpabile, che si sta riflettendo sulle prestazioni della squadra. Il Potenza è certamente una squadra di carattere, lo dimostrano le recenti partite rimontate dopo un inizio in salita, nonché di notevole caratura tecnica, vedasi le prestazioni straordinarie di elementi che in molti considerano attempati. Bisogna però fare attenzione ai punti deboli della squadra di Ragno ed è in questo contesto che il Taranto deve credere ad una potenziale rimonta.

Il Potenza atleticamente se spesso si ritrova a dover recuperare partite che qualsiasi squadra dovrebbe considerare già perse, denota una una forza psicologica di poco conto, ma allo stesso tempo vuol dire non solo che spesso entra in campo deconcentrato, perché infatti i gol arrivano quasi sempre nel primo tempo, ma che inoltre da un punto di vista atletico inizia a vacillare. Probabilmente saremo smentiti, ma è anche vero che i lucani avranno degli scontri di una certa entità come contro l'Altamura e contro lo stesso Cerignola. Senza contare che se il Taranto dovesse rosicchiare punti arriverebbe poi allo scontro diretto con una forza psicologica maggiore. Qualcuno potrebbe dire lo stresso del Taranto, che se il Potenza rischia un calo, lo potrebbe schierare anche la truppa di Cazzarò, ma attenzione, le condizioni oggi sono differenti. Il Taranto attualmente ha in giocatori molto giovani il proprio motore e quindi da un punto di vista atletico dovrebbe garantire una maggiore tenuta. E' forte mentalmente, riesce a riprendere gli svantaggi sia in casa che fuori casa. E' in un momento d'entusiasmo, ha probabilmente un calendario migliore, ha una società forte, ma soprattutto finalmente ha il pubblico.

Ed il pubblico in questo momento l'arma in più. Contro il Cerignola finalmente la squadra di Cazzarò ha abbracciato nel suo tempio, in quello Iacovone ad inizio campionato vuoto, quando alcuni tifosi pregni d'amore per questi colori disertavano per protesta contro quella vecchia società sbiadita che avrebbe dovuto lasciare alla fine di quella retrocessione sciagurata. Ed è quella dirigenza, che non ha ceduto il Taranto nel momento giusto, colpevole dell'inizio ad handicap anche di questo campionato. Un handicap che si spera non sia determinante per una rimonta dal tecnico del Cerignola Grimaldi come un vero e proprio miracolo sportivo. Stonano gli striscioni di protesta, che in questo momento andrebbero accantonati. Stonano dei rancori che andrebbero archiviati. Stonano le presenze di quelle persone che varcano i cancelli dello Iacovone per tifare una squadra il cui operato ha solo nuociuto, soprattutto agli operatori dell'informazione. Intanto però godiamoci la gioia di rivedere lo Iacovone colmo di gente, perché non conta il prezzo del biglietto, ma la fede che questo popolo ha per i propri colori. Godiamoci i cori e le bandiere che sventolano. Godiamoci i papà che portano i loro figli per le prime volte allo stadio, tramandando una tradizione. Godiamoci l'aria di festa che si respira prima della partita. Godiamoci i gol decisivi, la gioia della vittoria, gli abbracci e tutto ciò che rappresenta il Taranto. Noi ci crediamo, ma bisogna crederci tutti. Davvero.

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