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Chi si ferma è perduto

'Scusa... che ha fatto il Taranto?', rubrica di Marcello Fumarola
   Marcello Fumarola

22 Gennaio 2018 - 12:26

Tempo di lettura: 6 minuti

A Sarno, zona già in passato tristemente flagellata da alluvioni e frane, piove; ma dopo un preoccupante allarme, la partita fra Taranto e Sarnese, si gioca. E meno male...visto che nella provincia salernitana sono giunti Tarantini da ogni angolo dello stivale.
Cazzaro' ovviamente (dopo l'ottima prestazione contro l'Altamura) non cambia, se non costretto dal giudice sportivo che gli toglie Miale; gioca D'Angelo e la fascia passa a Marsili.
Il mister campano Condemi inserisce un Sorriso in campo (sperando di ritrovarlo anche a fine partita) ed un Elefante a "dare peso" alla manovra offensiva. Battute a parte, la Sarnese è una squadra spaventosamente giovane. Classe '92 il più "esperto" ed un 2000 tra i pali. Complimenti.
Primi minuti in cui il Taranto prova a passare da subito in vantaggio; il sostegno dagli spalti è costante e dopo un gol annullato a Favetta (ex di turno) che forse trattiene l'avversario, l'azione prosegue e lo stesso Favetta conquista un rigore che vorrebbe anche trasformare; ma sul dischetto ci va D'Agostino che realizza alla perfezione.
Un po' di "agitazione" intorno al ventesimo quando i locali protestano per un fuorigioco ed il nr. 10 Calemme imita il quasi omonimo Salemme, mostrandosi attore degno della compagnia teatrale di Mario Merola nel simulare un intervento a gioco fermo di Bilotta.
Nulla di particolare da segnalare sino a quando il centravanti ospite "lascia" la gamba sul ginocchio di Pellegrino in uscita bassa; intervento poco sportivo che, per fortuna, non lascia il segno; ma si poteva e doveva evitare.
Ingenuità di Galdean al 40simo; mani addosso all'avversario proprio ai margini dell'area e fiato sospeso sul fischio arbitrale, che però decreta la giusta punizione dal limite; nessun pericolo per la porta rossoblu.
In pieno recupero (anzi...oltre), su una mischia in area scaturita da corner, colpevole dormita di tutta la difesa rossoblu che consente proprio ad Elefante di girarsi ed infilare un sorpreso Pellegrino. Polemiche al rientro negli spogliatoi per un prolungamento del tempo di gioco parso, a dire il vero, ingiustificato.
Il gol subito è una vera disdetta perché le notizie che arrivano dagli altri campi aprono il cuore ad una mal sopita speranza; se Cavese ed Altamura vincono, infatti, il Potenza capolista perde in casa contro la Turris.
Alla ripresa, partenza convinta dei ragazzi di Cazzaro' che si rendono da subito pericolosi ma, su una errata uscita della nostra difesa, Calemme elude il fuorigioco e calcia di prima intenzione a botta sicura verso la rete. Da non credere...ma siamo 2-1!
Il Taranto pareggia immediatamente ma il gol di D'Angelo viene annullato dalla segnalazione del guardalinee. Non mi esprimo sulle decisioni della terna ma, qualche dubbio resta...eccome.
Cazzarò cambia assetto rinunciando a Galdean per affiancare Diakite all'isolato Favetta, ma non ci sono effetti immediati; il Taranto pare aver perso idee e certezze e l'estemporaneo tiro dalla distanza di Lorefice sembra purtroppo confermarlo.
In questi momenti servirebbe una magia, un colpo di classe a risolvere ogni problema. Punizione dalla distanza e D'Agostino disegna una parabola deliziosa e vincente. Il coniglio dal cilindro lo estrae lui e stavolta niente e nessuno può annullare la bellezza di questo ricamo. Pochi secondi dopo Favetta potrebbe completare l'opera ribaltando il risultato con il classico gol dell'ex, ma il suo pallonetto è intercettato dal minorenne Russo. Potenza del gol...il Taranto comunque è tornato in cattedra!
D"Agostino, ancora pericoloso, trova la respinta del portiere sul primo palo.
A questo punto il sottoscritto, "mister da tornei amatoriali", effettuerebbe una doppia sostituzione: Portoghese/Capua in luogo di Lorefice/Ancora; non la pensa così Cazzarò che toglie addirittura un terzino, Li Gotti, per inserire Portoghese che è un esterno offensivo e l'ex barese, dopo una manciata di secondi, mette Favetta solo davanti alla porta; sarebbe gol fatto ma al nr. 94 rossoblu riesce la cosa più difficile: prendere in pieno il portiere!

La coppia D'Agostino/Portoghese confeziona un'altra occasione che però si spegne a lato.
È quasi il 38simo, però, e D'Agostino si porta a casa il pallone. Stessa mattonella ma altro palo per la sua punizione nuovamente vincente, sulla quale, nella circostanza, il baby Russo è forse un po' timido nel tentativo di respinta.
Neanche il tempo di gioire e D'Angelo commette una clamorosa ingenuità, toccando goffamente di braccio in area di rigore un pallone agevolissimo; per fortuna Pellegrino ipnotizza Cacciottolo (l'ottavo nano amante dei formaggi) che calcia malissimo ed il portierino rossoblu è pronto nella respinta.
Cazzarò ovviamente si cautela ed inserisce un esterno basso (Cacciola) per Ancora.
Si rischia ancora qualcosa su un paio di cross avversari; entra anche Capua per il match winner D'Agostino; il recupero sembra infinito (sette minuti a causa di sostituzioni e rigori) ma la vittoria è salva.
Bella reazione e bel successo dei giocatori rossoblu; i gol subiti a cavallo tra la fine del primo tempo e l'inizio del secondo hanno offuscato le idee a Marsili e compagni ed i calci da fermo di D'Agostino (un rigore e due punizioni) hanno sicuramente mascherato ogni difficoltà. In difesa, dobbiamo ahinoi ripeterci, le note dolenti causate da strani cali di concentrazione (dei singoli e di reparto) che avremmo pagato con altri punti persi per strada, senza le prodezze balistiche del nr 8 rossoblu e senza la parata di Pellegrino sul calcio di rigore. Peccato che sugli altri campi, nel frattempo, i risultati siano rientrati ad una triste normalità lasciando immutate le distanze dalla vetta ma con una giornata in meno a disposizione. Unica tra le prime quattro a mancare l'appuntamento con la vittoria è nuovamente il Cerignola, di scena domenica prossima allo Iacovone, che proprio non riesce a tramutare in risultati positivi sul campo, gli sforzi compiuti dalla società.
Non mollare...è la parola d'ordine e la squadra sembra sintonizzata su questo diktat.
I supporter rossoblu possono quindi affrontare il viaggio di ritorno con il sorriso sulle labbra e con la convinzione di potersi quantomeno riappropriare di emozioni perdute.
Per concludere, dopo aver stigmatizzato le opinabilissime dichiarazioni del mister campano nel post partita (a conferma di un ambiente non proprio "ospitale"), potremmo quindi parlare di una "ferma" vittoria ottenuta con tre calci "da fermo" perché, a questo punto,...Chi si ferma è perduto!
...E Forza Taranto!

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