LE VOCI DI MRB.IT

L'inizio della fine

Lasciate ogni speranza voi che entrate. Sarebbe questa la scritta che dovrebbe...
   Marcello Fumarola

14 Dicembre 2017 - 10:54

Tempo di lettura: 5 minuti

Lasciate ogni speranza voi che entrate. Sarebbe questa la scritta che dovrebbe campeggiare allo Iacovone per "accogliere" gli imperterriti tifosi rossoblu che continuano, nonostante le continue beffe e delusioni a popolare quei gradoni.
Della partita di domenica abbiamo già parlato; oggi ci ritroviamo ad analizzarne le ripercussioni, le reazioni, le conseguenze, soprattutto dopo il "quiproquo" verificatosi al rientro negli spogliatoi.
L'aggressione che si è "consumata" rappresenta un fatto gravissimo, da stigmatizzare al di là della mano che l'ha perpetrata. Cosa buona e giusta sarebbe stata la pubblicazione di un comunicato di scuse da parte della società, magari scritto in un italiano più ortodosso di quello con il quale è stato annunciato il "cambio gestione" del settore giovanile. È calato invece un inaccettabile silenzio; imbarazzante come il campionato del Taranto, sul quale è invece calato il sipario; un "pacco" rifilatoci ancor prima di Natale. Chi conosce i fatti ed i protagonisti ha il dovere morale di intervenire, per evitare che questi episodi possano ripetersi.
Da qui, mi sia consentito, dell'inadeguatezza professionale (e comportamentale) dello staff tecnico e dirigenziale rossoblu ne scriviamo almeno un paio di volte a settimana; da altre parti coloro che "portano alto il vessillo della nostra città", unitamente a coloro che "promuovono un calcio diverso e pulito", parlano con puntuale e stranamente sincronizzato ritardo, quando la situazione è ormai allo sfascio, quando il giocattolo sta sfuggendo dalle mani. Questa loquacità, questo incalzare (giustamente) Giove affinché organizzi una conferenza chiarificatrice, questa encomiabile attenzione agli eventi, stride con i silenzi di un passato incancellabile. Le malefatte della gestione tecnica (e a quanto pare anche finanziaria) del duo, non hanno mai provocato tanta stizzita reazione. Non era indegno De Gennaro, non era indegno Cobelli e tutto il favoloso mercato di gennaio, non era indegno il silenzio sui fatti del 22 marzo, in merito ai quali chiarezza non è stata fatta e probabilmente mai si farà...a scapito di pochi "randomici daspati"; andava tutto bene, forse perché ci si sentiva tutti un po' più..."giovanili".

Tornando "al pallone", dopo la sconfitta contro il Potenza, il Presidente Giove ha deposto le armi (mai avute) per lottare sino alla fine del torneo. E magari avesse deposto solo quelle! Il fallimentare calcio mercato estivo sta avendo degno seguito con situazioni davvero grottesche come quella di Capua, acquistato e accantonato nel giro di un mesetto. Si vocifera che possano andar via praticamente tutti; da Crucitti a Corso, passando per Aleksic e addirittura D'Aiello.
Con una corposa iniezione di ottimismo potremmo pensare che il tutto avvenga nell'ottica del risparmio per ottimizzare le risorse per il prossimo campionato.
E se il tutto fosse chiarito in un incontro allargato con la tifoseria, magari si apprezzerebbe quantomeno lo sforzo; cosa vuoi che sia per quelli che hanno sostenuto la Beretti, in C2 contro la Juve Stabia, rassegnarsi ad un girone di ritorno all'insegna degli under?
Purtroppo, pero', la nuova gestione non ha, da subito, mostrato tanta lungimiranza da giustificare questa ipotesi.
Idee poche e confuse. Rispetto dei ruoli conclamato ma non applicato; nessun uomo nuovo nello staff tecnico e tantomeno in quello dirigenziale. La promessa di un Taranto più forte e in grado di recuperare punti e posizioni in classifica? decisamente non mantenuta. Ad oggi, con l'ennesimo CDA rinviato per motivi di salute (del Presidente o del Taranto...è la stessa cosa) il risultato assomiglia ad una puntata di Scherzi a parte e la scarsa decisionalità, la continua mancata censura, da parte di Giove,:del principale responsabile di questo fallimento, che risponde al nome del direttore (poco) sportivo Luigi Volume, fanno si che tornino incredibilmente ad aleggiare i "fantasmi del passato".

Da questo contesto di precarietà non si sottrae, a mio avviso, mister Cazzarò. Ha sbagliato più di qualcosa sia a Manfredonia che contro il Potenza. L'ipotesi che lo schieramento iniziale di domenica scorsa non sia farina del suo sacco, non fa che confermare la mancanza di carisma (o di cazzimma, se preferite).
Se si accettano ingerenze o imposizioni da chi ne capisce ancor meno, siamo alla frutta... nonostante la cessione di Pera.
L'ho già scritto e lo confermo convintamente: nel crollo del palazzo il capo condomino subentrato (Cazzarò) non può avere le stesse responsabilità di chi quel palazzo lo ha costruito, scegliendone gli inquilini e cacciando precocemente il precedente amministratore condominiale (Cozza); ma quando sai che quella struttura non è abitabile (o allenabile) e che le crepe sono evidenti e destinate a diventare sempre più ampie e pericolose, e resti li, zitto ad aspettare, accettando tutto e tutti, quantomeno sei colpevole di "omessa denuncia", quindi corresponsabile.
Ci avviciniamo al Natale e (battuta facile) le palle all'albero non possiamo metterle... per quanto ci girano.
Vorremmo solo chiarezza ma la situazione appare, al contrario, indecifrabile, quasi torbida; e allora capisci che quell'estate di 5 anni fa durante la quale si esaltava (giustamente) l'iscrizione in extremis in serie D, ha purtroppo rappresentato l'inizio di una lunga agonia che, a quanto pare, non finisce qui...o forse si?

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