Roberto Orlando | |
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Il Taranto esce sconfitto con onore dalla sfida contro il Potenza e dice mestamente addio ai sogni di gloria per voce del suo presidente. Una resa probabilmente ragionevole, dal punto di vista della classifica, ma anche dal lato gestionale. Ragionevole, si, ma terribilmente avvilente per chi ha creduto in una inversione di rotta con il cambio alla presidenza rossoblu. La gestione bis di Giove è un susseguirsi di interrogativi, a cominciare dalla scelta, aspramente criticate da tifosi e addetti ai lavori, di confermare l'inviso DS Volume alla guida del settore tecnico. Ieri la curva nord ha confermato con eloquenti striscioni "Volume: l'infame" e centinaia di cartoncini riportanti "Volume infame 61" (nella smorfia napoletana il numero 61 indiva proprio l'infame) il proprio pensiero. Nel dopo gara di ieri Giove ha parlato di decisioni drastiche, chissà se non si riferisse proprio al DS. È la speranza di molti...
Certo è che se il presidente stesse parlando di Cazzarò, l'avrebbe fatto senza cognizione di causa. Il tecnico rossoblu sembra l'unico in grado di tenere la barra dritta, andando oltre la tempesta e le insidie che stanno attanagliando la società rossoblu. Ieri in campo con un quasi inspiegabile 3-5-2 iniziale ha comunque mostrato che i giocatori in ritiro hanno assimilato e, nel limite del possibile permesso dal Potenza, messo in pratica quanto appreso. Trame di gioco più convincenti, maggiore ordine tattico, maggiore concentrazione e possesso di palla. Peccato che il Potenza abbia egregiamente imbrigliato i rossoblu semplicemente raddoppiando su Galdean (che nel primo tempo ha avuto poche possibilità di esprimersi) e chiudendo sulle fasce. Nella ripresa il Taranto ha dimostrato grinta e voglia di rivalsa, ma non è bastato per vincere contro una formazione, quella di mister Ragno, ben messa in campo.
Il dopogara ha espresso l'ennesimo episodio di bruttezza, dove un meglio non specificato tesserato del Taranto (chi dice Volume, chi un giocatore) è arrivato alle mani con mister Ragno. Le voci di corridoio raccontano tante versioni dei fatti e i bene informati sostengono che in mezzo alla parapiglia ci siano finiti anche altri. Dopo l'elegante comunicato del Potenza che ha ringraziato comunque la società per l'ospitalità e quello della Fondazione Taras, che implicitamente ha fatto capire chi si è macchiato di tale viltà, aspettiamo la tardiva dura presa di posizione e le conseguenti dovute azioni di salvaguardia del buon nome della società e della comunità rossoblu tutta da parte di Giove. Se passa impunita l'ennesima dimostrazione di odio, occorre porsi altre domande.
Giove ha gettato la spugna, le sue parole sembrano quelle della smobilitazione. Attendiamo anche in questo caso azioni serie e lungimiranti di ripartenza, da un gruppo che possa crescere e garantire presto risultati. Altrimenti, galleggiare in questa melma non ha proprio senso, nemmeno per Giove.