Marcello Fumarola | |
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Dopo Cava, quindi, ci troviamo ancor più "tra color che son sospesi"; tra le fragili speranze sostenute esclusivamente dalla generosa matematica che, di questi tempi, difficilmente ti condanna e le oggettive valutazioni di una squadra che si è sgretolata con la stessa velocità con cui era stata costruita. Il parallelismo con altri campionati credo sia poco credibile e, dal punto di vista meramente tecnico, l'ipotesi che un mercato di eventuale riparazione debba essere condotto da chi ha prodotto questo "squascio", lascia pochi margini alle ambizioni. Il lavoro del presidente Giove sembrerebbe proseguire sottotraccia (forse troppo) nel tentativo di eliminare le ruggini del passato che, come già detto, non emergono solo sulle panchine degli spogliatoi ma, purtroppo, anche attraverso vecchie cattive abitudini come quella, ad esempio, di cancellare alcuni post sul sito ufficiale.
Ma la notizia della settimana non riguarda né la squadra, né la società, bensì la tifoseria.
Attraverso un ulteriore comunicato che ha fatto seguito a quello che spiegava i motivi del forfait nella trasferta di Cava, la Curva annuncia il suo ritorno allo Iacovone. Prima di commentare questa decisione sono necessarie alcune precisazioni:
1) Chi segue le vicende rossoblu sa bene che alcuni Gruppi della Curva non hanno mai disertato;
2) Abbiamo tutti, sui nostri smartphone, tablet o pc le immagini delle coreografie di una Curva che, anche nei Dilettanti, ha offerto spettacoli di colore e di calore degni della serie A;
3) il tifoso che è in me, cresciuto a "pane e curva" pur non facendo mai parte di alcun gruppo, non puo che essere felice di questo "ritorno".
Fatte queste doverose premesse, per correttezza nei confronti dei tanti amici che ho l'onore di annoverare in quel settore, credo sia giusto analizzare alcuni aspetti della decisione, perché, proprio come si chiede alla società, anche i tifosi devono evitare gli errori del passato.
La giovanissima Anna Oxa cantava al suo esordio a Sanremo con Un'emozione da poco: "la mia incoerenza, pensare che vivresti benissimo anche senza".
Qui l'emozione invece è tanta e di coerenza bisogna parlare perché, leggendo il comunicato, si parla di un passaggio di proprietà ufficiale e della costituzione di un nuovo (solo in parte) Cda; notizia che però risale a qualche settimana fa e pertanto non spiegherebbe questo dietrofront, ora e non appunto, qualche partita fa; a meno che "radio curva" non abbia notizie in esclusiva assoluta delle quali siamo sinceramente all'oscuro;
inoltre, nell'incontro avuto con Giove, pare sia stata posta come condizione per tornare sugli spalti l'immediato cambio del direttore sportivo, cosa che non mi pare sia accaduta (si accettano piacevolissime smentite).
Resta pertanto un po' ammantato di mistero il motivo e la ragione che ha fortemente determinato e fatto maturare la decisione di interrompere la diserzione.
E' purtroppo evidente come quel famigerato 22 marzo, con le sue talvolta ingiuste conseguenze, abbia finito di spaccare una egemonia, un legame tenuto stretto solo da uno striscione; ma già le premesse non erano buone perché, sempre in tema di coerenza, se tempo fa 100 biglietti per le trasferte di Viterbo e Sestri erano pochi per le esigenze dei gruppi, in seguito 100 "simil abbonamenti" in Lega Pro sono stati sufficienti a vivere una stagione di silenzi. Derby persi, continui rovesci casalinghi, personaggi da circo seduti in panca, offese continue da parte della dirigenza; il tutto incassato, appunto, in religioso e strano silenzio.
E la domanda, come diceva quello di Colorado "non è chi è ma... perché?
E se le parabole su terrazzi e balconi sono il simbolo del calcio moderno sempre più vissuto "a pagamento" sui comodi divani e sempre meno negli stadi, anche alcuni striscioni nelle curve assomigliano a "parabole evangeliche"; come quello mostrato domenica dai Cavesi che rivendicavano mentalità e coerenza...dopo aver aggredito alcune troupe televisive (strano...loro con la tv hanno un buon rapporto).
Ma anche il comunicato della curva fa sorgere alcune perplessità.
Si parte da molto lontano, citando un Taranto-Catania nel quale lo stesso Giove fu tra i negativi protagonisti di quella triste pagina e si finisce con il motivare il ritorno su quei gradoni...proprio in virtù dell'ufficialita del ritorno di Giove alla presidenza.
Insomma un po' come il cane che si morde la coda o come chi, piuttosto che paventare la presenza del duo ancora "dietro Giove", avrebbe bisogno di un corposo colpo di spugna che cancelli le "titubanze" del recente passato.
Come detto, i paragoni nel calcio sono sempre azzardati ma "ricordo quando ero fanciullo" che quella curva, con o senza Giove, era sicuramente di "un altro pianeta" (e ovviamente anche di altre categorie ma questo non è colpa dei tifosi).
L'auspicio del nostro cuore rossoblu è quello che si possa ritrovare unità all'interno della Curva e, (con il tempo se Giove confermerà con i fatti la serietà e la lungimiranza del suo progetto) che la stessa coesione coinvolga la tifoseria, la squadra e la società sotto un unico simbolo: 'U Tarde nuestre.
Perché le posizioni da recuperare non sono certo soltanto quelle che ci dividono dalla vetta della classifica di un misero girone H di serie D.