LE VOCI DI MRB.IT

È tutto un 'Artat...tack'

Ci eravamo lasciati con un riferimento cinematografico, accostando...
   Marcello Fumarola

06 Ottobre 2017 - 13:10

Tempo di lettura: 4 minuti

Ci eravamo lasciati con un riferimento cinematografico, accostando la situazione attuale in casa Taranto ad un grande bluff. I giorni successivi hanno avvalorato questa tesi, con una serie di eventi quasi impossibili da analizzare, tutti, compiutamente. E ci eravamo lasciati anche con un "meroliano" strappalacrime ds, egregiamente assecondato nella sua performance da un nuovo personaggio mitologico-mediale. Dopo il leone da tastiera, ecco a voi il molto più dannoso "Leone da microfono", spalla migliore di quanto non riuscisse ad esserlo Ciccio Ingrassia con Franco Franchi. Il risultato è analogo: il loro "finto dramma"... fa sorridere tutti. Il lamentoso direttore dovrebbe chiedersi in quale universo tecnico, dopo aver miseramente fallito il proprio progetto dopo solo un mese, sarebbe ancora li a distribuire giudizi, sentenze e false promesse. Sarà forse perché costui ha doti di veggenza, tali da prevedere, come affermato in conferenza post gara, che "in settimana sarebbe successo qualcosa"? E infatti, qualcosa è successo: quel manichino impiccato, esposto nonostante le telecamere e sicuramente di cattivo gusto ma a dire il vero non "rivendicato" (se si può dire così) da qualsivoglia gruppo organizzato, ha suscitato un diffuso sentimento di vicinanza al vice presidente, palese obiettivo degli... "addetti all'esposizione". Protesta (se davvero tale) non condivisibile ed esagerata. E nello stillicidio dei giustificati (per prassi) messaggi di solidarietà, abbiamo scoperto che il "Taranto Calcio" vive, addirittura, in un clima di terrore. Beh... mi pare decisamente esagerato anche questo.

La tifoseria rossoblu ha scelto il silenzio dello Iacovone come forma di protesta assolutamente non violenta. Da Tarantino, prima che da dirigente, guardando quegli spalti, tra scoramento, delusione e stupore, mi farei più di qualche domanda ed andrei ad interrogare la mia coscienza rossoblu. E invece è sempre colpa nostra, mai abbastanza, però, per far si che ci abbandonino al nostro destino. Che poi, parlando di violenza, bisognerebbe spiegare a chi non può o non vuol capire che non è facile nemmeno essere "presi per i fondelli" dai "tifosi de borgata" del Serpentara, ad esempio. È violenza anche epurare, discriminare o essere "aggressivi" verso alcuni giornalisti. Così come distorcere la realtà (vedasi l'assenza prolungata di Savanarola o i contrasti prima smentiti, poi confermati dall'interessato, tra la dirigenza e Cozza in quel di Assisi); è violenza anche assumere lo stesso Cozza quale specchietto per le allodole "pro abbonamenti", prima di un esonero quasi annunciato in vista di una incombente squalifica. È violenza distruggere i propri giocatori con un comunicato per poi sorprendersi e scandalizzarsi della reazione (magari sproporzionata) di una frangia di tifosi. Per non parlare di dirigenti che, dopo aver esaltato e difeso il progetto, sono andati via non condividendo il "modo di fare calcio".

La settimana è stata caratterizzata anche dai "botta e risposta" sul bilancio, con la fondazione. E anche qui dopo i vari "Io non c'ero, non son stato, non son mai venuto qui", la notizia più clamorosa (fornita dall'Aps e non ancora smentita ) è che la presidenza ha proposto la cessione della società alla stessa fondazione al costo di un euro. Una "Campitelliata", ma con una notevole differenza: ai tempi di "colui che vende sazizze" (cit.) la fondazione aveva piena cognizione della situazione finanziaria della società; inoltre, come detto in altre occasioni, l'imprenditore paganese lasciò in dote cospicui assegni utili a rispettare i futuri impegni con l'erario. Quisquilie... bazzecole! Proposta di acquisto al buio inevitabilmente rifiutata dalla "così denominata Aps" e misteri sul bilancio che persistono, in stridente contrasto con gli annunci in pompa magna in occasione degli impegni rispettati. Per finire, il preannunciato ricorso del San Severo che potrebbe sfruttare una irregolarità nel tesseramento di un giocatore rossoblu per farsi assegnare i tre punti a tavolino.

Nulla di certo, per carità, anzi... tutto da dimostrare; ma anche in questo caso la confusione è tanta ed aumenta nel leggere i comunicati emessi della società. Della serie: è bugia, ma può anche essere che sia vero. In tutto ciò si va a Pomigliano e la cosa triste è che l'evento domenicale sembra interessare davvero poco... sempre meno. Prima di salutare, lasciatemi ringraziare tutti coloro che leggono da tempo, forse troppo, il mio pensiero da tifoso, passionale e spesso "partorito di stomaco". Purtroppo (o per fortuna) il Taranto è parte troppo importante della mia vita per restare indifferente di fronte a questo diffuso, quasi totale, disamoramento. Ogni volta che si parla del Taranto, anzi...d'u Tarde, lo si fa con il cuore letteralmente in mano... come se non ci fosse un domani, come se fosse l'ultima volta,... (come se... però).

Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top