Roberto Orlando | |
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Già nell'aria da ieri, l'esonero di mister Cozza giunge di lunedì pomeriggio senza sconvolgere troppo gli animi già depressi dei tifosi rossoblu. La presidenza Zelatore si conferma mangia-allenatori ad inizio campionato: Napoli (2012-13, 6 giornate), Cazzarò (2015-16, 11 giornate), Papagni (2016-17, 8 giornate), Cozza (2017-18, 3 giornate), nessuno è riuscito a mangiare il panettone, tanto da conclamare una assoluta incapacità programmatica da parte della società.
A Cozza non possiamo trovare alibi: ha avuto la possibilità di portare a Taranto alcuni dei suoi uomini della vittoriosa esperienza con la Sicula Leonzio (ah, a proposito, che fine faranno adesso?), ha avuto dalla sua tutto il tempo per programmare la preparazione atletica e tattica. Ha lavorato in un ambiente "protetto"; mentre nel mondo reale e in quello dei social si scatenava la guerra al duo, i ragazzi del tecnico cariatese sono stati tenuti al riparo dalle critiche e dal fuoco amico. Il Taranto si è presentato ai nastri di partenza del campionato tra le favorite alla vittoria finale, invece si è ritrovata ad arrancare fin da subito; condizione atletica pessima e pochissime idee in campo. La sconfitta interna contro la Sarnese è la sublimazione di un lavoro tecnico approssimativo, che lascia tanti dubbi sulla bontà di tutta l'organizzazione societaria, non solo dell'area tecnica.
Si apre una nuova pagina, ovvero il Taranto di Michele Cazzarò, alla terza esperienza sulla panchina rossoblu; già qualcuno lo ha paragonato al Dellisanti di turno, ovvero come l'allenatore tarantino che per amore dei colori rossoblu è sempre pronto alla chiamata. Potrebbe sembrare un quadretto sconfortante, l'idea di un allenatore buono per ogni stagione, ma per Cazzarò parlano i numeri: in 2 stagioni ha ottenuto 22 vittorie, 10 pareggi e 5 sconfitte piazzandosi sempre al secondo posto. Ragazzo pacato, che non parla molto, umile e lavoratore, ha risposto sul campo a detrattori e scettici.
A mister Cazzarò faccio un grosso in bocca al lupo, perchè ne avrà davvero bisogno. I sentimenti intorno al Taranto sono surreali, alcuni al limite dell'eutanasia calcistica; sperare che ogni sconfitta possa avvicinare alla fine della presidenza meno amata della storia del Taranto ha in sè qualcosa di malato, ma è quello che stiamo vivendo. Cosa dobbiamo sperare, che "quel bravo ragazzo" di mister Cazzarò faccia il suo dovere di buon allenatore quale è (con la controindicazione di salvare la faccia a Z&B) o che si affossi anche lui insieme al duo?