LE VOCI DI MRB.IT

Panarelli e panarjdde

Il Taranto si lecca ancora le ferite per una sconfitta a dir poco evitabile...
   Marcello Fumarola

15 Settembre 2017 - 10:59

Tempo di lettura: 5 minuti

Il Taranto si lecca ancora le ferite per una sconfitta a dir poco evitabile. Dopo 45 minuti in cui le occasioni non sono mancate ma sono state clamorosamente mancate (e non certo per colpa del vento, vds alla voce Aleksic), nel secondo tempo un evidente calo fisico (non solo di Galdean) e, parere personale, la scarsa efficacia dei cambi, hanno dato coraggio ad un avversario veloce, entusiasta e... con il vento a favore. Sconfitta segnata, è vero, da un episodio, ma le "inattese" assenze di Savanarola e Giovannini (entrambi acciaccati tiene a precisare il mister in conferenza) hanno limitato di molto le soluzioni a disposizione dello stesso Cozza per arginare la spinta dei baresi e riproporsi pericolosamente in avanti.

Nonostante la sconfitta, qualche nota positiva resta: Crucitti si conferma pericoloso (ed in prospettiva prezioso), su calcio piazzato; solo qualche centimetro gli ha negato la soddisfazione del secondo gol in due partite. L'under Tandara si è mosso con buona vivacità ed ha bagnato l'esordio dal primo minuto con un assist. Da verificare invece la coesistenza tra Corso e Galdean; si suol dire che i buoni giocatori trovino sempre il modo per giocare insieme, speriamo bene. Alla difesa non si può rimproverare nulla di che, mentre ancora deludente la batteria offensiva nella quale, detto di Tandara, Pera segna un gol piuttosto facile ma manca la zampata vincente in almeno un paio di ghiotte occasioni; Aleksic è impreciso e spesso impalpabile ed anche il subentrato Ancora non riesce ad offrire nulla più della consueta generosità.

Cozza chiede pazienza, anche se non si capisce perché una squadra costruita e partita in ritiro praticamente già fatta, debba aspettare altre 4/5 settimane per arrivare al top della condizione fisica e tecnica. Certo, è davvero presto per qualsiasi giudizio che abbia una minima parvenza di affidabilità; non è una vittoria di misura contro una squadra in inferiorità numerica a poter dare certezze assolute, non deve altresì mortificare più di tanto una sconfitta (fossero quelli i problemi...). La dirigenza ha "disertato" la trasferta in quel di Altamura (evidentemente il pane a casa già c'era). Peccato... perché avrebbe potuto verificare come "la città stia già parlando"...e da parecchio pure; ma evidentemente ciò interessa poco, quando si è convinti di vivere in un mondo Prefetto...pardon...perfetto.

Centinaia di tifosi in trasferta (400 cosa più, cosa meno) e, nonostante qualche bomba di troppo, nessuna multa da pagare (e so ssolde...).
Tra le "esplosioni" (non di gioia purtroppo) c'è stata addirittura un... "auto-bomba". Nulla a che fare con il terrorismo, però; si è trattato del cosiddetto "fuoco amico" che ha inopinatamente colpito uno stesso tifoso rossoblu (ce fueche!...Verrebbe da dire). Forse le recenti vicissitudini, collegate anche, se non soprattutto, agli sviluppi post 22 marzo, (quante domande sono rimaste ancora senza risposte?...) rendono ancor più difficile avere una curva coesa e "coordinata". Rischio un paragone, forse azzardato, giudicate voi: sembra che nel cuore del tifo rossoblu, proprio come ai vertici della società, manchi un leader carismatico e non imposto; una guida, un capo riconosciuto ed amato, che funga da punto di riferimento per tutti e che non crei dei sudditi... quanto più dei seguaci.

E così, in un clima sicuramente particolare, ci si avvia ad affrontare la Sarnese. Cozza si lamenta delle condizioni del terreno di gioco dello Iacovone. Dopo Nardò e l'Eolo Altamurano, i "fattori esterni" sembrano poter influire ulteriormente; ma davvero, mi chiedo, danneggiano solo i nostri? Allo Iacovone è prevista la presenza di uno special guest; alla partita potrebbe esserci addirittura Raffaella Carrà, che inviterà gli spettatori ad indovinare il numero dei presenti, proprio come accadeva con i fagioli di "Pronto Raffaella". Il vincitore sarà immediatamente assunto quale contabile dal circuito booking show.

La squadra è chiamata a vincere per riprendere un cammino bruscamente interrotto e che secondo i nostri tecnici e dirigenti, diventerà trionfale. Chiedo venia se continuo a far notare questo aspetto, ma quello della incondizionata ed ostentata autostima mi pare particolare non trascurabile; una smodata fiducia che il tempo dovrà confermare se si vuole evitare (come in parte sta già avvenendo) che la fragile schiera dei tifosi veri, con l'arrivo dell'inverno, opti per un più confortevole "solo per la maglia"... di lana davanti alla pay tv. Anche perché nonostante le bellicose (e spesso fuori luogo) dichiarazioni di grandezza ed una malcelata serenità, la tensione sembrerebbe correre sul filo... telefonico soprattutto; tanto che l'affronto della sconfitta subita dal Tarantino Panarelli è stato forse meglio digerito (e figurati...) rispetto all'affronto delle pesanti accuse subite da "nu panarjdde" che ha rilasciato roboanti, pungenti (e lasciatemi dire decisamente fuori dalle righe) dichiarazioni riferite al Taranto ed ai suoi dirigenti. Una volta si diceva che una telefonata può allungare una vita ma ora, a quanto pare, allunga anche la lista dei "soggetti querelabili". Insomma: C'eravamo tanto... "amato" (ma anche no). Ora, in molti vi chiedono (come da esplicito striscione esposto domenica scorsa sugli spalti del Tonino D'Angelo di Altamura): ..."Quando ci lasciamo"?

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