Marcello Fumarola | |
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E nonostante tutto... Bentornato campionato! Quest'anno, si sarà capito, la domanda contenuta nel titolo sarò io a farla agli amici (tifosi e addetti ai lavori) che, al contario del sottoscritto, occuperanno i gradoni dello stadio Iacovone. Pertanto, dopo un'attenta analisi di quanto riferitomi (si dice così, no?) e grazie ai dati di pura cronaca sportiva, andiamo a raccontare il primo successo casalingo del Taranto targato Cozza.
Il mister non schiera Galdean dal primo minuto (il romeno è fermo da fine campionato scorso). A completare il centrocampo con Corso e Crucitti è il giovane Pellegrini. Tridente d'attacco tutto over, quindi, con Aleksic e Savanarola ai lati di Pera. Difesa confermata, compreso il '99 Spataro tra i pali. Solo un accenno alle presenze allo Iacovone, tali da far sembrare il nostro stadio quasi un "palazzetto"... giusto per sentirsi più a proprio agio. Il Taranto, come da copione, tenta di imbastire gioco ma, dopo una quindicina di minuti, l'Aversa si rende pericoloso in un paio di situazioni, colpendo anche un legno. Pezzella, tra i campani, calcia bene da fermo e crea qualche scompenso in area rossoblu. Poco dopo, però, Manzi (che i giornali davano in rotta di collisione con società e tecnico) viene giustamente espulso (siamo alla mezz'ora). Il Taranto si rende subito pericoloso ma sbaglia un paio di ghiotte occasioni con Pera e con Aleksic (una salvata sulla linea, la seconda fermata per offside). Su palla ferma l'inferiorità non si avverte e l'Aversa si rende ancora pericoloso intorno al 40simo, ma Spataro risponde presente. Proprio sul finire, (anche oltre secondo gli..."aversari avversari"), Crucitti segna un gol di pregevole fattura; importantissimo, psicologicamente fondamentale per non portare negli spogliatoi paure ed incertezze. Qualche polemica sul terreno di gioco al rientro negli spogliatoi ma, a riportare la tranquillità tra i nostri giocatori ci pensa il direttore sportivo.
Nella ripresa un Aversa giovane (anche un 2000 dal nome illustre, Giordano, in campo) e non arrendevole, parte con buona incisività sugli esterni. Per la cronaca, al 15simo, gli ospiti vanno anche in gol, ma l' azione è già ferma in quanto viziata da un fallo su Spataro.
I casertani, nonostante l'uomo meno, si rendono ancora pericolosi. Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma Cozza decide di cambiare qualcosa. Esce Aleksic e gli subentra Ancora che, in una mezzoretta, fa molto piu dell'evanescente compagno, colpendo anche una clamorosa traversa a pochi attimi dal triplice fischio. E poco dopo questa sostituzione la partita virtualmente finisce con l'espulsione di Moretta che lascia i compagni in 9 uomini e lascia Ancora con l'amaro in bocca (Cristia'...era Moretta di nome, non di fatto...). Ad un tratto si nota un gran movimento in curva (volutamente minuscolo...mi sia concesso). Sarà magari una ola?... Forse una nuova coreografia?... Ah no... è solo che piove molto forte e si corre alla ricerca di riparo (altro che Taranto-Lucchese di Coppa Italia di oltre 25 anni fa...). Sul finire esordio per Galdean che rileva il match winner Crucitti; come già detto, traversa di Ancora e conclusione di Corso ben parata dal bravo Maiellaro (sarà figlio d'arte?). Spataro, al 93simo, è ancora pronto su punizione calciata dall'Aversa da circa 25 metri.
Arrivano i tre punti anche se con qualche sofferenza di troppo contro una squadra ridotta in 9. Bisogna ricordare, però, che la nostra, di squadra, è stata completamente rifatta; il rodaggio è pertanto inevitabile e giustificabile; ecco perché spesso sottolineiamo i vantaggi (innegabili) di chi ha dovuto e saputo perfezionare il proprio organico senza doverlo interamente ricostruire. Il gol di Crucitti si rivela autentica manna dal cielo e, al di là della correttezza delle decisioni arbitrali, le espulsioni, entrambe più che legittime, hanno sicuramente agevolato il compito degli uomini di Cozza. Va bene così... almeno per ora... almeno per qualcuno.
Pera, nell'occasione, non è letale e sbaglia un gol anche nel finale. Note positive arrivano dalla conferma dell'affidabilità di Corso e della difesa (le opportunità per gli ospiti sono arrivate quasi tutte da palla ferma). Da parte avversaria, in sala stampa, ci si lamenta per l'arbitraggio (in particolare per il gol subito e per quello annullato) mentre Volume e lo sponsor (onnipresente sponsor, forse non solo sponsor) Damaschi affrontano il discorso delle scarse presenze allo stadio (eppure si parla di circa 2500 presenze... perché mai ci si lamenta?).
L'imprenditore umbro chiede un armistizio ma forse non ha ben inteso che le armi le hanno impugnate e continuano ad impugnarle i suoi soci. Che poi ancora non si capisce bene il suo ruolo; si è sempre parlato di una semplice sponsorizzazione; e allora perché Damaschi afferma "di aver sempre seguito le sue squadre da vicino e che stando lontano diventa più difficile"?... Il Taranto è quindi una sua squadra... e nisciune n'à ditte nind? Mister Cozza è rammaricato per non averla chiusa prima. Lui non ha visto grosse occasioni per gli avversari e chiude la pratica con un sanremistico "Si può dare di più".
Ora si viaggia verso Altamura (corsaro in quel di Gragnano); terra del buon pane e dell'ex Panarelli. I nostri, battuta facile, troveranno quindi "pane per i loro denti" e speriamo pertanto che siano affamati di punti e di gol. Di tutto il resto, dei numeri e delle file farlocche, degli accrediti negati e di altro... parleremo a metà settimana... sempre se vi va.