LE VOCI DI MRB.IT

Scripta manent e la Sacra sindrome

Nella perdurante attesa di una conferenza stampa annunciata...
   Marcello Fumarola

25 Maggio 2017 - 13:04

Tempo di lettura: 4 minuti

Nella perdurante attesa di una conferenza stampa annunciata un mese fa dal fido Aldo Roselli (sulla carta dg ma in effetti sponsor di questa società) continuano le voci su possibili ulteriori contratti di "collaborazione" anche per il prossimo campionato e, a quanto pare, il duo al timone sarebbe rimasto "folgorato sulla via di Damaschi". Sembrerebbe infatti (ipotesi alquanto sui generis) che l'imprenditore umbro, già propretario di Perugia e Foligno, senza rilevare o entrare in società ma attraverso una forte sponsorizzazione, si arrogherebbe la gestione tecnica della squadra e avrebbe addirittura già individuato il nuovo allenatore (Battistini...ma anche no) ed il nuovo Direttore sportivo che (il recente passato evidentemente non ha insegnato nulla) se le voci fossero confermate, sarebbe alla sua prima esperienza nell'incarico.

E cosi, nell'ingiustificabile silenzio dei vertici, squarciato solo da comunicati di reciproche accuse con la fondazione, si alza invece il... "volume" dello scetticismo e della contestazione. Più che in audio, a dire il vero, in grafica; eloquenti ma colpevolmente anonimi inviti a Bongiovanni e Zelatore ad andar via sono infatti apparsi su striscioni posizionati in diversi punti della città. Con l'aggiunta di una aperta (ma ripeto, erroneamente non firmata) accusa alla fondazione di trarre benefici economici dalla sua presenza in società. Strano che, nella circostanza qualcuno già affermi di conoscere la mente che avrebbe partorito quelle scritte, o "armato" quelle bombolette, a differenza di quanto accaduto quel 22 marzo in cui tutti o quasi erano presenti...e nessuno sa ancora niente; tutti parlano di incappucciati, che poi sarebbero però stati riconosciuti ed identificati dai giocatori "aggrediti" (forse, alla fine, solo virtualmente).

Personalmente non ho mai parlato (perché francamente convinto non ci sia) di lucro da parte dell'aps; attenzione, però a non cadere nella "sindrome Berlusconi". Criminalizzare infatti il Galigani (o chi per lui) di turno assomiglia a quanto fatto per anni dalla sinistra in Italia nei confronti del "cavaliere conquistador", facile e salvifico alibi per ogni problema, salvo poi dimostrare, una volta salita al potere, di non saper "governare" la situazione. Le mozioni di sfiducia (verso società e fondazione non verso il PD) si sprecano e l'errore più grave è quello di sminuirle, sottovalutarle o addirittura disconoscerle. Sfiducia motivata da un prolungato atteggiamento passivo.

Prendiamo ad esempio il dubbio sorto sul presunto mutuo necessario a finanziare il fondo perduto. È stato "acceso" a carico della società? Ipotesi ancora tutta da confermare ma, a prescindere, se la Fondazione non sapeva e non sa ancora, la cosa appare grave. Se invece sapeva, diventa gravissima! Ed in una tifoseria che appare compatta nell'intento di non voler frequentare lo stadio in presenza dell'attuale proprietà c'è anche chi, custode del bene cittadino, viene colpito da un'altra sindrome, quella cosiddetta della "Mannoia". Sono quelli che anni fa (parliamo del 2006/07, Blasi presidente, Papagni allenatore e squadra che raggiunse i playoff al suo primo anno in C1) scrivevano cose del tipo: "Mica per forza deve esserci una squadra di calcio a Taranto", oppure "Se il Presidente non vuole essere criticato può anche evitare di leggere, o andar via"; o ancora "Papagni vattene; hai dimostrato tutti i tuoi limiti nel non saper dare un gioco alla squadra"; nonché un significativissimo "Assurdo affermare che chi critica vuole il male del Taranto"; o ancora "Nessuno si permetta di dare la colpa ai tifosi se i numeri delle presenze sono calati"; per arrivare ad un mirabilante "Il silenzio stampa della Taranto Sport dimostra la pochezza di questa società". Ora, dopo l'incubo vissuto quest'anno scopriamo che Papagni era diventato Alex Ferguson, chi criticava era un disfattista, gli spettatori colpevolmente sempre troppo pochi e la società poteva permettersi silenzi stampa e assenze ingiustificate.

Si critica e si denigra, di conseguenza, chi, sentitosi tradito dall'universo societario, aderisce al tormentone del "venavitasce" o si aspetterebbe la cessione della società allo stesso prezzo di acquisto...quindi ad 1 euro. Scripta Manent che certifica, appunto, la sindrome Mannoia, ovvero "Come si cambia per non morire, come si cambia per amore (della Fondazione)". Rimaniamo poi in attesa della prossima intervista "paleolitica" a personaggi di un passato più o meno recente; un doppio Pieroni ed un amaro Nardoni, che ci raccontano storie che, in fondo, conoscevamo anche se (come accaduto con Canonico) nessuno ce le aveva raccontate. Ingombranti fantasmi del passato che hanno accompagnato i primi passi di questa società dilettantistica, chiamati in causa 5 anni fa dagli stessi personaggi che ora gridano allo scandalo e offendono chi rimpiange Blasi o chiede, anche insistentemente, di sollevare le tende di questo "teatro muto". Perché con questi personaggi in cerca d'autore (o meglio di un finanziatore)...Se bastasse una sola canzone, oggi potrebbe avere un solo titolo: DISERZIONE!

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