LE VOCI DI MRB.IT

Tarantini do it better

Una frase, un concetto, un’idea ed uno stile di vita...
   Paolo Marsico

24 Maggio 2017 - 21:36

Tempo di lettura: 3 minuti

Italians do it better. Una frase, un concetto, un’idea ed uno stile di vita. Spesso e volentieri noi italiani all’estero ne abusiamo, lo ammetto. Quel senso di intrinseca superiorità, quella "cazzimma" che soprattutto noi meridionali abbiamo, è difficile da sradicare. Ancora più importante, è il patriottismo calcistico, della serie "ne vulime de vuje…".

Ecco, per deformazione professionale o forse per semplice istinto, non ho mai amato i qualunquismi e le generalizzazioni. Nè farle e nè, soprattutto, riceverle. Per questo motivo, i miei scontri verbali con la popolazione britannica sulla situazione del nostro calcio si perdono nella notte dei tempi. Siamo conosciuti come un popolo di "cheaters", cioè di imbroglioni. Sia in campo, dove siamo accusati di essere fin troppo mammolette, che fuori (vedi scandali calcioscommesse e via discorrendo). Ora per quanto riguardo la prima parte dell’accusa, vivo sulla mia pelle costantemente cosa significhi il calcio britannico. Anzi sulle mie gambe. Calcio criminale, non britannico, forse sarebbe meglio chiamarlo. Ma sulla seconda, fino a poco tempo fa, non avevo molto da rispondere se non presumere che qualcosa prima o poi sarebbe uscito anche qui in England. Il mondo è marcio, il calcio ancora di più in tutto il mondo; neanche i giocatori britannici sarebbero rimasti immuni.

La risposta è sempre stata di scherno, spallucce e sorrisini pieni di pena e mestizia. Qualche settimana fa, invece, una piccola vittoria: Joey Barton, calciatore del Burnley FC con un passato nel Manchester City, Newcastle e Rangers Glasgow è stato squalificato per avere scommesso su più di 3.000 partite. Combinazioni assurde, che spesso coinvolgevano anche ignari compagni di squadra. Non è mai successo in Italia, non con queste modalità, non di questa portata. Ai miei compagni di squadra e amici inglesi ora vorrei dire: "e viste, stuè?". Non lo dirò, mi ritengo superiore. Già... Italians do it better. Ne vulime de vuje… è proprio vero. Ah certo, anche se volessi dirlo, possibilmente con un accento marcatissimo, mi prenderebbero per uno scafista delinquente (citando uno degli insulti, seppure simpatici, ricevuti). Facessero pure, io ho le spalle grosse, sono italiano. Italians do it better… o no?

In realtà, volevo finire il pezzo così. Poi però, ho pensato di aggiungere qualcosa. Io non ho le spalle grosse solo perchè sono italiano, ma perchè sono anche e soprattutto tarantino. Le abbiamo vissute tutte, continuiamo a subire in campo calcistico onte su onte. Maledizioni su maledizioni. A noi un Joey Barton ci fa un baffo. Per non parlare di quanto la nostra città sia vessata, insultata e mai considerata (la rima alla Fabri Fibra non è volontaria, giuro). Ma sapete cosa? A me piace così, a me sta bene. Perchè noi possiamo solo risorgere, possiamo volere solo il meglio. Ergo, al prossimo che mi dice "aah italiano??? Che bello, Italia molto bella, italiani sporchi e cattivi a calcio" io risponderò sempre e comunque: "Non italiano solamente, ma tarantino pure…e statti tu!" "What?" "Niente niente, non puoi capire. Ti lascio, continuo a sognare il tramonto della mia città, del resto…tarantini do it better!

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