IN TIFO VERITAS

No, grazie... abbiamo già dato

Continuando a cavalcare il refrain del motivetto di Gabbani potremmo dire...
   Marcello Fumarola

17 Maggio 2017 - 14:59

Tempo di lettura: 4 minuti

Continuando a cavalcare il refrain del motivetto di Gabbani potremmo dire: "AAA cercasi, chiarezza in conferenza sperasi". Per ora invece solo ipotesi (quelle di permanenza al timone della società sono molto diffuse…forse anche troppo), un bilancio da esaminare ed una piazza che sembra piuttosto compatta (basta leggere ed ascoltare) nella richiesta di un cambio alla guida della società.

Ecco, il bilancio. C'è stato in tal senso un ulteriore comunicato di sollecito a fornire chiarimenti da parte della fondazione, pubblicato addirittura di domenica (lavoro indefesso) che, sia pur nella sua asettica correttezza, mi fa però sorgere un dubbio. Se l'Organo di Controllo vaga nella incertezza delle cifre della gestione in corso, come può garantire che "sino a quando ci sarà la fondazione il Taranto non fallirà"?
Mi viene quindi da pensare che le risposte possano essere due:
- le cifre sono ben note (magari non tutte) e quindi la richiesta avanzata nel comunicato è piuttosto fittizia.
- la situazione è preoccupante in quanto nemmeno l'Organo di Controllo può conoscere e conseguentemente garantire la salubrità dei conti.

Altro passaggio importante del comunicato in oggetto è la volontà espressa di cedere le deleghe per il settore giovanile (compresa la scuola calcio); decisione importante che, a quanto pare, dovrà però essere avallata da un'assemblea in programma entro fine mese.
Anche qui le interpretazioni possono essere differenti:
- da un lato la proposta di disimpegno, fatta per poi essere rigettata dalla presumibilmente "affollatissima" assemblea, in modo da poter affermare, un domani: "Noi ci abbiamo provato"
- dall'altro l'incombere di un pericoloso "uccello" sul progetto; non si è ancora capito se si tratta di un padulo, di un avvoltoio, o di un Albatros dalla lingua lunga, quasi prensile
- infine prospettare alla società la non piacevolissima ipotesi di dover gestire (economicamente e non solo) il settore giovanile. In ogni caso, che sia un pericolo reale, una provocazione o una precisa volontà, la sensazione è che Penelope si sia trasferita da Via Minniti a via Principe Amedeo

E così, mentre noi organizziamo i "CDA interlocutori" al termine dei quali scaturiscono "preoccupati e forse preoccupanti" comunicati della fondazione, in giro per lo stivale una "risparmiosa" Spal festeggia la Serie A in 5 anni (provenendo dalla D), o la blasonatissima Giana Erminio procede nei playoff così come la matricola Virtus Francavilla; qui invece ci interroghiamo sulla opportunità di concedere un'altra chance all'attuale proprietà.

Credo che ovunque, dopo una stagione disastrosa dentro e fuori dal campo come quella vissuta a Taranto, il passaggio di consegne diventerebbe fisiologico. Niente da fare: nonostante sacrifici e critiche (entrambi opinabili), nessuno molla (almeno in apparenza, ripeto) l'osso, forse perché questa"Società Sportiva Dilettantistica a responsabilità limitata", può riservare ancora tante sorprese e vantaggi. Lo dico con la certezza che questa garanzia della continuità non è figlia e mai lo sarà di "vero amore" da parte di chi, in tempi e situazioni ben note, ha già dimostrato di non avere a cuore le sorti cittadine (e men che meno quelle calcistiche) portando una realtà sportiva tarantina in... Valle d'Itria.

Triste constatare poi come il pretendere qualcosa in più del collezionare magre figure nei più sperduti ed inguardabili campi della serie D, scateni l'ira (e l'ironia) di menti mediocri, ormai talmente assuefatte al dilettantismo da non riuscire più a liberarsene. Inizia così il lavaggio del cervello virtuale attraverso gli slogan tipici del periodo: "tanto non c'è nessuno" – "a Taranto non si può fare calcio" - "faranno il ripescaggio" – "faranno lo squadrone" –"meglio la D che il fallimento". Tutto realistico quasi quanto la penalizzazione che avrebbe dovuto portare il Messina all'ultimo posto.

No grazie, noi abbiamo già…dato. E proprio a proposito di dati, certi ed inconfutabili, per rendere l'idea dello scempio realizzato in questa stagione, con una squadra mal costruita prima ed indebolita successivamente, letteralmente liquefattasi al sole dopo aver perso tre giocatori (tra i quali il solo Stendardo in grado di fare, in positivo come in negativo, la differenza), credo sia corretto riportare "a imperitura memoria" i record stabiliti dai nostri protagonisti, divenuti (tutti) molto loquaci ed in vena di outing solo a fine stagione: Ecco quindi il triste quadro che comprende "solo" gli ultimi 15 anni: i più appassionati di statistiche potranno verificare se questi record siano, come temo, in grado di resistere anche al "passato più remoto".

Minor numero di vittorie: 6
Minor numero di vittorie in casa: 4
Maggior numero di sconfitte in casa: 9
Maggior numero di sconfitte consecutive: 6
Peggior attacco: 25 reti

E di fronte a tutto questo (ma non solo… ovviamente) si parla di un'altra chance !?! Evidentemente, da un lustro a questa parte, l'impegno a sostenere "Oltre ogni categoria" si è trasformato in "Oltre questa categoria... non si può andare".
Contenti voi... contenti pochi.

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