LE VOCI DI MRB.IT

Ù niènde è brutte

Doveva essere l'occasione del rilancio per il Taranto dopo il brodino...
   Marcello Fumarola

06 Aprile 2017 - 13:17

Tempo di lettura: 5 minuti

Doveva essere l'occasione del rilancio per il Taranto dopo il brodino (sempre buono) di Francavilla. Ciullo gioca con quelli a disposizione; d'altronde si è chiaramente espresso sugli assenti per malattia: non vuole vederli nemmeno... in fotografia! Sceglie Nigro al fianco di Magri, mentre Paolucci rientra per lo squalificato Emmausso. Nella Reggina c'è un personaggio quasi mitologico, "il gigante Bianchimano" mentre in gradinata manca ancora qualche "mano" di rosso e di blu. Contini nei primi minuti sembrerebbe ancora in fase "papagna" post pranzo; Viola in area, come spesso gli accade, va "in hesitation", mentre Magnaghi spara una botta sotto la traversa ma il portiere reggino, Sala, non è... d'attesa e risponde prontamente. La svolta del match potrebbe esserci già nel primo tempo. Colpo di mano in area di un giocatore rossoblu ma il "colpo di mano" non riesce alla Reggina che, con De Francesco, calcia fuori il rigore del possibile prezioso vantaggio. E poco prima della fine del tempo ci si imbatte contro la Som... ma sfortuna, con il forte fluidificante rossoblu che si ferma ancora una volta ai box, privando la squadra, già povera di soluzioni offensive, del suo cambio passo.

Lo scampato pericolo non scuote gli uomini di Ciullo e non scalfisce le sicurezze di una Reggina che sta meglio (e chi sta peggio di noi al momento?) e passa in vantaggio dopo dieci minuti della ripresa con Coralli, servito mirabilmente dall'ex Porcino che si esibisce in un controllo di classe con conseguente facile assist al bacio sul palo opposto dove l'esperto bomber reggino (bomber: esemplare mai visto da queste parti) prende quella mezza giornata di anticipo sul subentrato De Nicola e su tutta la difesa rossoblu e non deve far altro che appoggiare in rete. L'ex terzino sinistro, che giocò da under nel Taranto di Campitiello, abbassa la testa senza esultare: Respect! Ciullo ci prova con il 4-2-4 inserendo Potenza per Guadalupi. Forse Cobelli servirebbe più di Viola perché sui cross (comunque imprecisi) che arrivano in area non ci sono mai uomini in posizione utile. Cobelli in effetti entra ma ad uscire è Paolucci; Ciullo ci condanna quindi ad assistere sino a fine match agli "arzigogoli", sistematicamente senza costrutto, di Viola. Ci sarebbe anche un intervento da moviola su De Giorgi in area. Il fallo può essere dubbio; la cosa certa è, invece stranamente, che lo stesso De Giorgi è l'unico, rialzandosi, ad accennare una protesta (sintomatico di una situazione psicologica "particolare").

Nel tentativo (vano) di spingere, si vedono alcune nefandezze tecniche da parte dei nostri (su tutti De Nicola che calcia un cross.. in fallo laterale) ma, più in generale, lo scoramento sugli spalti è causato dalla palese sterilità offensiva dei rossoblu, mentre la Reggina si rende pericolosa anche con iniziative solitarie contro la difesa schierata. Proprio all'ultimo respiro Sala si esibisce per la foto ricordo sotto la Nord, con plastica parata in corner sul quale arriva, impietoso, il triplice fischio. Insomma, non siamo stati in grado nemmeno di provarci; i presenti hanno tristemente assistito al festival della estemporaneità che, giusto ribadirlo, trova radici nella calda ed incompetente estate tarantina. I risultati delle altre possono rappresentare l'unica, magra consolazione; ma come si può guardare in casa altrui se non hai tempo, modo e forse nemmeno più voglia di raccogliere i calcinacci all'interno della tua abitazione?

Prima di ieri la Reggina era l'unica squadra a non aver vinto fuori casa. Il fattore "Gita allo Iacovone" sfata anche questo tabù. Che tristezza!
La classifica è purtroppo autentica; non ci sono photoshop che tengano. Ciò che più angoscia è che la squadra, ieri, ha dato la sensazione di essere "mentalmente retrocessa", cosa che abbinata alle note difficoltà tecniche, disegna inquietanti scenari futuri. Stando a quanto (non) visto contro la Reggina, dovremo provare ad evitare l'ultimo posto e sperare. In cosa o in chi (come già detto qualche settimana fa), proprio non saprei.

La matematica resta l'ultima, ma fallace, compagna consolatrice (leggasi vittoria nel recupero contro la Paganese); appare chiaro però come i playout, evitabili e da evitare sino a qualche settimana fa, siano probabilmente diventati, ora, il massimo obiettivo da raggiungere.
Manca un mese alla prima sentenza. Difficile, ma sempre da auspicare, che sia definitiva in senso positivo, ovvero con la salvezza diretta; da esorcizzare in ogni modo che lo diventi in senso negativo. Le immagini negli occhi del match perso e del "niente" in fase offensiva prodotto da una squadra che doveva vincere a tutti i costi, non lasciano spazio all'ottimismo; ma provarci resta un obbligo, per tutti.

Alla fine della fiera, qualsiasi sia il risultato ottenuto, si abbia però memoria di questi momenti; di questi due anni in cui il nostro stadio è stato "violato" più di una donna di facili costumi. Si faccia un punto di situazione e, per festeggiare, si organizzi una bella visita al Castello, con giro turistico fuori (ma molto fuori) città, in pullmino full comfort e, dulcis in fundo, calendario in omaggio a tutti i partecipanti ai quali, (come potrebbe essere diversamente?!?), rivolgeremo il nostro ossequioso "grazie" per gli storici traguardi raggiunti. Sono queste le cose importanti uagnù... ca ù niènde è brutte!

Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top