Marcello Fumarola | |
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Il Taranto incerottato nell'anima riparte, percorrendo pochi chilometri, dal derby contro la Virtus Francavilla. I due tecnici Ciullo e Calabro potrebbero schierare tra squalifiche, infortuni e malati più o meno immaginari, una intera squadra degli indisponibili. Per diversi motivi, infatti, le squadre sono letteralmente "senza difesa". La Virtus lamenta gravi forfait (per squalifica) anche a centrocampo ma vanta una condizione psicologica palesemente migliore rispetto alla truppa rossoblu, ferma da due settimane per i ben noti motivi. La partita non è "quotata"; non in Borsa ma nelle agenzie di scommesse; la "cosa" è stata abbondantemente e variamente commentata. Non lo farò io, per evitare gli strali di chi viene da queste parti a leggere e distorcere frasi e pensieri, ma poi fa finta di non leggere altrove articoli giornalistici che a metà settimana, a bocce abbondantemente ferme, parlavano "in scioltezza" di una vittoria rossoblu data per "molto probabile" dai bookmakers. Misteri della (mala) fede?
Si ritorna a giocare, quindi e per l'occasione c'è addirittura la diretta tv sul digitale terrestre. Anche Nigro, proprio alla vigilia e per non farci mancare nulla, è out; Balzano-Magri coppia centrale difensiva non solo inedita ma (nulla contro i due ragazzi) da far tremare i polsi anche ai più ottimisti. De Giorgi stringe i denti e risponde presente, nonostante una settimana in cui avrà fatto più infiltrazioni che allenamenti, andandosi a prendere una fascia meritatissima per attaccamento, grinta e chilometri percorsi. In soli sette minuti due pericolose incursioni del Francavilla ma poi c'è un lampo. Il Taranto riprende a segnare da chi aveva finito; Emmausso gol normali non ne sa proprio fare e si inventa uno stop e tiro al volo sotto il "sette" da categoria superiore. Nei dieci minuti successivi la Virtus sbaglia alcuni disimpegni difensivi che andrebbero meglio capitalizzati dai poco incisivi avanti rossoblu. Poi gli uomini di Calabro risalgono e rischiamo di subire gol dall'ex Abate che manda fuori di testa, con Contini assente ingiustificato nell'uscita.
L'inedito centrocampo locale non è lucido e le occasioni nascono più per reciproche mancanze difensive che per altro. Emmausso, fresco dei campetti intorno a Caivano, si trova bene nel "mini green" francavillese. Salta facilmente l'uomo e sul finire la porge su un piatto d'argento a Magnaghi che anziché segnare, ringrazia, rifiuta l'offerta e va avanti, anzi si ferma ad un metro dal gol. Che disdetta! Contini esce fuori area ed impatta su Nzola (sinceramente non lo invidiamo) con conseguente punizione e palo di Pastore. Il nostro giovanissimo estremo difensore sarà forse più forte del predecessore (cit) ma anche stavolta (e sul suo palo) non era sulla traiettoria... anzi. Emmausso è straripante; un evanescente Viola, sulla fascia opposta, non sfrutta gli impacci di Vetrugno. Finisce il tempo con momenti di nervosismo sin dentro al tunnel ed il povero cronista, che sino a quel momento aveva esaltato la sportività in campo, deve ricredersi amaramente.
Nella ripresa ci chiudiamo troppo presto e, anche se fortuitamente, i locali mettono fisicamente le mani sul pari, con il neo entrato Triarico che a microfoni spenti confesserà la giocata da volley. Entra Potenza per Viola, ma esce ingenuamente Emmausso che reagisce alle continue provocazioni degli avversari e viene espulso da un direttore di gara nella circostanza decisamente troppo severo. Quando tutto sembra precipitare arriva invece la stoccata di Magnaghi che conclude di forza tra palo e portiere, sfruttando un errore difensivo francavillese. Con l'uomo in meno ma con un gol di vantaggio il Taranto si avvia verso gli ultimi lunghissimi minuti. Malumori sugli spalti; anche qui arriva l'ombra occulta del dubbio, spazzata via dal gol del pari, che subiamo inopinatamente su calcio da fermo; la nostra difesa sembra piazzata ma si perde proprio Idda che se giocasse sempre contro il Taranto sarebbe capocannoniere del girone.
Magnaghi poco prima del fischio finale ci prova ancora ma trova Albertazzi pronto alla parata. Finisce cosi: pari patta e (poca) pace. Resta l'amaro in bocca per una vittoria mancata nuovamente sul finire. Tre punti che avrebbero avuto un effetto devastante (in positivo) sulla nostra classifica. Buona, anche stavolta, l'impressione lasciata da Magri (che forse si sentiva... "a casa"). Contini è apparso sinceramente timido; per un portiere è fondamentale "fare l'occhio" della partita e infatti già nel secondo tempo il ragazzo è stato più presente nelle mischie e pronto in un paio di interventi tra i pali, ma sulle uscite non ha mai dato sicurezza alla difesa. Emmausso accende i rimpianti per il suo tardivo utilizzo in stagione, ma poi sciupa tutto con l'espulsione, come detto esagerata ma comunque evitabilissima (il ragazzo ha chiesto scusa dimostrando molta più maturità di alcuni suoi "anziani" compagni di squadra). Con il pieno recupero di Paolucci potremo avere, per l'incandescente finale, gli esterni del tridente molto effervescenti.
Peccato, dicevamo, anche perché avevamo già pronto il motivetto: "Blasi in tribuna porta fortuna"... e invece. Meglio di niente, però, visti gli eventi e gli assenti (in campo ma anche sugli spalti, tra trasferta vietata e dirigenze latitanti). A fine partita il Taranto ritrova la parola; mister Ciullo (fosse per lui avrebbe parlato... sempre) esalta i presenti in campo e saluta virtualmente e definitivamente i tre "marcanti visita", mentre il dg Roselli è più possibilista (o forse solo più aziendalista). È un piacere, nel rispetto di tutti i punti di vista, ritrovarsi nel pensiero da uomo di spogliatoio del mister che, evidentemente, ritiene ingiustificata la prolungata assenza di Altobello (sino al 28/4) Maurantonio e Stendardo (dei quali oggi sapremo le intenzioni). Come si dice in questi casi: "Chi si estranea dalla lotta...". Ma ora non c'è neanche il tempo di rifiatare e recriminare che si torna in campo per una sfida decisiva, fondamentale. Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta (cit). Mister Ciullo, confidiamo in lei; in questi giorni studi le mosse giuste: torri, cavalli e re da giostrare sapientemente sulla scacchiera dello Iacovone affinché, al triplice fischio, ci sia lo.. scacco matto alla Reggina.