LE VOCI DI MRB.IT

San Cataldo è un galantuomo

'Scusa... che ha fatto il Taranto?', rubrica di Marcello Fumarola
   Marcello Fumarola

19 Febbraio 2017 - 14:47

Tempo di lettura: 4 minuti

Sulla strada verso Catania mister Ciullo si conferma, in conferenza pre partita, sempre attento nelle sue dichiarazioni. Sa che i problemi restano, che bisogna lavorarci ancora tanto e ripetere l'intensa prestazione avuta contro il Foggia per portar via qualcosa da Catania; lascia inoltre la porta aperta a qualche ulteriore arrivo che sia però già pronto e che possa essere valida alternativa all'immenso ma non inesauribile De Giorgi, anche in considerazione che sugli infortuni le notizie sono ancora piuttosto... SOMmarie.

A Catania, la stampa prepara l'ambiente "a modino", ricordando le "bestemmie tarantine" rivolte alla patrona Sant'Agata ben 14 anni fa. E se è vero che, come è stato scritto, chi se ne rese protagonista può definirsi (nelle chiacchiere da bar, non sui giornali) "deficiente", lasciatemi dire che ritornare sulla questione alla vigilia di questo sempre delicato match sia stato, ancor più, da... "idioti". Per fortuna (almeno stavolta) non troveremo pugni (in campo) e pietre (fuori) ad accoglierci, bensì un... Petrone in panca, neo tecnico etneo voglioso di ripetere la positiva esperienza vissuta ad Ascoli in cadetteria; per chi resta inevitabilmente a casa, invece, ci sarà da subire un telecronista incapace di pronunciare correttamente il nome del nostro stadio (Iavocone anziché Iacovone)... quasi cacofonico!

Nell'undici iniziale rossoblu ci sono due novità: una forzata, con Potenza in luogo di un Viola non al meglio; l'altra consapevole, con Stendardo che torna al centro della difesa relegando in panca il pur bravissimo Magri. Nel primo tempo si soffre, come previsto; si rischia una gran frittata difensiva ma per fortuna Russotto non ne approfitta e anziché la frittata...si mangia il gol; ma sul finire del tempo, Paolucci viene steso in un contropiede 3 contro 2 che poteva forse essere meglio gestito e sulla conseguente punizione, la traversa ed il bravissimo ex Monopoli, Pisseri, fermano Lo Sicco. Il Taranto regge (prima) e ribatte (sul finire) e quindi si va al riposo a reti bianche. Nella ripresa i locali premono ancora ma sono confusionari ed inconcludenti. Si rendono così necessari i primi cambi per Petrone che soffre il fruscio di... "Scoppa" nuova del Taranto di Ciullo e rischia che la sua prima si riveli un "Bucolo" nell'acqua; ma se i rossoazzurri premono, è nuovamente il Taranto, intorno alla mezz'ora, a rendersi pericoloso.

Il mister jonico ha, nel frattempo, dato linfa al centrocampo inserendo dapprima Nigro per Maiorano e quindi Pirrone (al rientro) per l' infortunato Guadalupi. Sul finire il fisiologico "calo di Potenza" porta all'ingresso in campo di Viola per aiutare i compagni a tenere la porta... "inviolata"... ma non solo. Magnaghi sfiora infatti il colpo del classico "clamoroso al Cibali" con un gran bel contropiede concluso con un tiro di poco a lato, prima che "San Mauro e Antonio" facciano l'ennesimo miracolo stagionale su Pozzebon (attaccante catanese comunque sciupone...meno male) innescato da uno dei pochi errori dei nostri in fase di ripartenza. Finisce pertanto come era iniziata, perché San Cataldo è comunque un galantuomo e saluta S.Agata con un baciamano. E davvero non si può credere di aver conquistato 4 punti tra Foggia e Catania, senza subire un gol ma soprattutto lasciando pochissime opportunità agli avversari.

Oltre alle solite certezze da inizio campionato (Maurantonio, De Giorgi e, quando c'è, Stendardo) ci sono diversi giocatori in palese crescita; da Lo Sicco a Magnaghi al sempre più positivo Paolucci; questo nonostante un centrocampo inedito, costituito da un "ex esiliato" come lo stesso Lo Sicco e da due "nuovi" come Maiorano ed il sempre più sorprendente Guadalupi; la scossa è quasi fisiologica con il cambio del mister, ma non sempre succede e proprio il Catania lo dimostra. Alla luce dei risultati favorevoli sugli altri campi, la crescita potrà proseguire anche attraverso l'inserimento/rientro graduale dei vari Som, Pirrone, Cobelli ma anche dello stesso Nigro, che potranno sicuramente rivelarsi utili nei prossimi impegni.

E anche ascoltando la lucida e realistica analisi del match da parte di Ciullo, lasciatemi dire: "Benedetto sia quel gol subito al novantesimo ad Andria"; ci ha tolto un punto, è vero, ma ci ha regalato un allenatore semplice, pragmatico, umile ma agguerrito al punto giusto per un ultimo scorcio di stagione che potrebbe riservarci un finale magari meno travagliato rispetto al film vissuto sinora. Ora, però, sia chiaro a tutti, viene il difficile. La partita contro il Catanzaro, da battere senza se e senza ma, si prospetta per diversi motivi la più complicata, delicata e pericolosa. Prepariamoci, sempre tutti, ad affrontarla con umiltà e consapevolezza, senza dimenticare, nel frattempo,...di fare un salto a buttar via un sacchetto di immondizia; operazione necessaria per sperare ancora di poter brindare in Coppa Italia. Ecco perché, nel ringraziarti per averci fatto nuovamente provare sensazioni che sembravano ormai sopite e per averci fatto nuovamente provare la "gioia di soffrire", ti chiediamo una cosa..."nuovo Taranto": Provaci anche martedi... ora lo sai che... si può fare!

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