Marcello Fumarola | |
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Il nuovo mister si è quindi presentato e possiamo ben dire che dalle sue dichiarazioni già emergono quelle caratteristiche che, nelle speranze di tutti, potranno riportarci ad una situazione di normalità; dapprima all'interno dello spogliatoio e, quasi di conseguenza, anche sul terreno di gioco. In questo senso la conferma del reintegro di Pirrone va salutata favorevolmente, nella consapevolezza che, per esperienza e caratteristiche tecniche, il miglior Pirrone (sia pur al momento) potrebbe davvero risultare fondamentale per il centrocampo rossoblù. Nella lista degli over restano vuoti due posti: uno dovrebbe essere chiaramente occupato da Cobelli (gli elefanti con il transfer sono partiti, attendere prego), mentre rimangono ai margini Balzano e Balistreri.
Considerate le prestazioni dell'attuale titolare della numero 9 rossoblu e l'ancora incerta data di possibile utilizzo di Cobelli, forse anche l'attaccante siciliano sarebbe potuto tornare utile, ma evidentemente la frattura è "scomposta", oppure non è da escludere qualche scelta in extremis tra gli svincolati. Ipotesi... solo ipotesi. Detto dell'insediamento di Ciullo (avvenuto tra le ali protettive dei due direttori Roselli e De Poli ma in assenza del Presidente), è giusto però, come ogni giovedì, riavvolgere il nastro e capire come si è arrivati a questo nuovo cambiamento. La prima domanda che torno a pormi e a porre alla vostra attenzione è la seguente: senza quel gol al novantesimo subìto ad Andria, oggi saremmo qui a parlare di Ciullo, oppure saremmo a discutere da un lato della ennesima "non prestazione", dall'altro di un preziosissimo punto strappato su un campo a dir poco ostico, effimera "copertura" della continua involuzione di una squadra ferita nello spogliatoio ed agonizzante sul terreno di gioco?
Mi sorge così il dubbio che, a suo tempo, si sia fraintesa la dichiarazione di sfida proiettata al 2017 che probabilmente non era: "A gennaio n'à dichiarame, bensì: "Cu De Gennaro n'à dichiarame" (cit. n'amiche mije). Ognuno può, alla Marzullo, farsi la domanda e darsi la risposta. Mi piace invece dar merito al direttore De Poli di essersi assunto, a priori, la paternità della scelta di Ciullo sgombrando, una volta tanto, il dubbio su eventuali responsabilità delle solite "maledette malelingue" (già è quacchecose). Riavvolgendo ancor più il nastro, però, si resta in attesa di qualche risposta, da parte della società, su una campagna di presunto rafforzamento che ha lasciato tutti con l'amaro in bocca.
Anche in conferenza di presentazione del nuovo mister, il direttore De Poli ha "opportunamente" (dal suo punto di vista) glissato sull'argomento, rimandando gli "astanti" ad altra sede di discussione. Continua a mancare, purtroppo, la capacità di "tastare il polso della tifoseria" che (anche nei suoi più moderati e pazienti rappresentanti) lamenta la mancanza di comunicazione da parte della società, in altri tempi molto più "presenzialista" di oggi. Anche il sentito derby contro il Foggia, se vogliamo, rappresenta l'ennesima occasione persa per dare un segnale di volontà, nel tentativo di coinvolgere e riportare allo Iacovone un po' di gente; magari attraverso la riduzione del costo dei tagliandi (argomento letale, a quanto pare, più di quanto fosse la criptonite per Superman).
Assenza di "segnali" che, in considerazione dello sfogo pubblico del diretto interessato, si è notata tristemente anche in occasione del grave lutto che ha colpito un recentissimo tesserato, nonché Tarantino doc. Questione di sensibilità e di classe che, pur volendo, non si può acquistare nemmeno a gennaio. E non ci si venga a parlare del "rischio di disamore" da parte dell'attuale proprietà, perché non ci si può disamorare di qualcosa che non si ama e probabilmente (la storia lo racconta) non si è mai amato, tanto che ci si "scaldava" molto più in occasione dei derby nei palazzetti contro Gioia del Colle che non per quelli giocati (e nella stragrande maggioranza persi) negli ultimi due anni, in casa e fuori.
Ilarità e un po' di tenerezza mi suscitano coloro che, ancora oggi, nel rimpiangere Aldo Papagni accusano "il fronte popolare" del suo esonero, quasi che la forte, solida e "programmatrice" società rossoblu, possa mai farsi influenzare dalle opinioni del pubblico pagante. Ciò non è accaduto, ad esempio, in merito alla richiesta di abbassare i prezzi dei biglietti; non è accaduto di fronte alla richiesta di "servirsi", già da questa estate, di un mestierante in qualità di direttore sportivo (ora sono tutti d'accordo, a quanto pare hanno taciuto per amore). Così come, sempre questa estate, coloro che remano a favore affermavano, in ottica ripescaggio, che fosse la solita effimera chimera ("Impossibile, ci sono troppe squadre davanti", era l'inflazionato refrain), mentre gufi, disfattisti e detrattori si affannavano alla ricerca di stadi non a norma, cavilli amministrativi e segnali vari da poter giustificare quello esplicito "invito" pervenuto televisivamente dal Presidente della Lega... l'amico Gravina.
La sconfitta di Andria ha inoltre scatenato le ire di integralisti e garantisti che si sono lasciati andare ad esternazioni drastiche, a volte addirittura offensive (ohibò, ma non avevo l'esclusiva)? Altri hanno addirittura deciso, per evitare il peggio, di chiudere momentaneamente i cosiddetti "muri virtuali" con una decisione che, come da involontario assist fornitomi, mi piace definire "DIVERSAMENTE DEMOCRATICA". Parliamo quindi della figura mitologica del "tifoso che fa solo il tifoso"; un esemplare in via di estinzione dall'era Pieroni in avanti, ma oggi molto richiesto proprio da quanti (pochi comunque, compresi gli amici) tempo fa non si limitavano certo a fare i semplici tifosi, tanto che oggi si muovono nell'apparato dirigenziale con accortezza ed in silenzio... per non disturbare il padrone.
Fare i semplici tifosi sarebbe cosa buona e giusta, soprattutto se da parte della società non ci fossero continue lamentele in merito a debiti di cui, due estati fa, l'Organo di Controllo (?) aveva convintamente negato l'esistenza; oppure in merito al numero degli abbonamenti ("dove sono i 10.000 di Taranto" è una frase che solo un alieno sceso sullo Jonio poteva pronunciare); ma anche per quanto riguarda il numero di spettatori paganti ("se vogliono l'attaccante devono venire allo stadio" altro "ricamo" che non ha bisogno di commenti), per finire al gonfiato esborso per il pagamento delle multe (fastidiose e deleterie, certo, ma anche "autolesionistiche" in quanto non sempre provocate da petardi e fumogeni... e n'ame capite). Ecco quindi che, di fronte a queste fastidiose "sollecitazioni", ti aspetteresti, di contro e per par condicio, che la Società o chi per essa (?) ti tenga informato anche sull'entità degli incassi, o sui contributi pervenuti dalla Lega in merito al minutaggio degli under; o su eventuali "benefici" derivanti dall'acquisto delle partite del Taranto su Sportube, senza parlare della cartellonistica pubblicitaria che finalmente "contorna" il terreno di gioco, così stranamente spoglio durante la gestione Campitiello.
Per finire possiamo affermare che la situazione, con il nuovo mister, non potrà che migliorare (triste ma realistica considerazione); se, come si spera, dovessimo centrare l'obiettivo minimo stagionale della salvezza, onore e pieno merito ai protagonisti. Caso contrario (grattatio pallorum doverosa..), già sappiamo che sarà colpa del solito "tifoso Masaniello" o magari, per ricordare il compleanno di Vasco, sarà "Colpa d'Alfredo". Il chiaro riferimento "musical-scherzoso" è all'impertinente giornalista con il quale una questione già persa in partenza per motivi di principio, ora, con l'esonero di Prosperi, lo è diventata anche nella contraddizione dei fatti.
Buon Taranto-Foggia a tutti i tifosi (silenti o parlanti) che amano questi colori.