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Un 'salvo' Natale

'Scusa... che ha fatto il Taranto?', rubrica di Marcello Fumarola
   Marcello Fumarola

23 Dicembre 2016 - 14:26

Tempo di lettura: 5 minuti

Il Taranto impegnato in serale tv a Matera con i risultati del pomeriggio che non sono certo dei più favorevoli ha voglia di mettersi ancora in evidenza e, per dimostrarlo, scende in campo con la sua terza "vivacissima" maglia. Sotto l'albero di Natale siamo tutti più buoni e in giornata arriva la lieta novella della riduzione dei prezzi per l'ultima dell'anno contro il Cosenza. Piace pensare che le urla di lamento a richiesta di una politica tesa a favorire realmente la partecipazione della gente e non solo i conteggi ai botteghini non siano cadute completamente "nel silenzio".

Prosperi (o De Gennaro) può finalmente confermare la stessa formazione ma Stendardo si fa male dopo una decina di minuti, scombinando e non poco la cassaforte rossoblu. Una ricaduta che lascia tutti delusi e sorpresi prima... forse anche pensierosi subito dopo. La pressione degli uomini di Auteri è tanta e la traversa ferma gli attacchi materani; ma si ferma per un attimo anche il cuore dei tifosi locali sul tiro di Paolucci che termina a lato con il portiere che può solo guardare e pregare... fermo, come "Alastra di marmo".

Viola, generosissimo, si vede molto più in fase di copertura che in proposizione offensiva. Nonostante le difficoltà dovute alle assenze ed al forfait di Stendardo versione capitano, la difesa tiene botta e il Matera capisce di dover rinfoderare la racchetta utilizzata nel perentorio 6-0 contro i corregionali melfitani. Certo, la qualità che ci manca la conosciamo sin troppo bene e le nostre ripartenze latitano più del miglior Totò Riina; ma si gioca con il sangue agli occhi e non solo, visto che Altobello ne perde anche dalla bocca.

L'arbitro decide che il cartellino giallo fa "pandan" con le nostre maglie e distribuisce ammonizioni solo ai nostri. E così oltre a dover valutare l'infortunio di Stendardo, contro il Cosenza mancherà anche la spinta di De Giorgi. Quando pensi di portare il pari negli spogliatoi a fine primo tempo, arriva il gol materano a far esultare i tifosi biancazzurri (che sicuramente erano più larghi in uno spicchio di curva sud allo Iacovone che non nel loro intero settore) e ad accontentare anche il commentatore Rai, che proprio non si dava pace per le occasioni fallite dai lucani... ecchediamine!

Non è un caso (ma un... Casoli... sigh) che si prenda gol proprio dal lato di Balzano che su quella fascia non è assolutamente a suo agio (come palesato anche contro la Juve Stabia). E sulla doppietta del centrocampista di Auteri (sempre Casoli) ad inizio ripresa, capisci, ora come allora, che hai sempre bisogno di un difensore che non ti faccia snocciolare tutto il Rosario quando manca Stendardo. Lo ha capito e lo dice anche De Poli ai microfoni Rai e la cosa non può che confortare.

Sul 2-0 si rischia l'imbarcata e le occasioni materane fioccano come la neve a Natale, o meglio come i decreti salva Ilva, aumentando la sensazione che, dopo la bella prestazione contro gli stabiesi, sarebbe stato meglio giocare direttamente contro il Cosenza. Anche quando si potrebbe ripartire in contropiede, l'asse Magnaghi-Bobb fa rinverdire il ricordo di Sassi; non quelli di Matera bensì Carlo... quidde d'à moviole. Maurantonio toglie a Casoli la gioia di portarsi il pallone a casa... e ti accorgi che è passato solo un quarto d'ora.

Il mister Auteri non dà solo indicazioni tattiche ai suoi uomini ma anche alla terna arbitrale sui provvedimenti disciplinari da adottare. Evitabile direi. La partita si trascina seguendo un binario ormai tracciato e con il classe '99 Giunta in campo al posto dell'ammonito Lo Sicco e con Vito Russo classe '98 al posto di un Altobello che evidentemente soffre lo spirito di emulazione autolesionistica di Stendardo (entrambi infortunati anche a Foggia) a godere è, obiettivamente, forse solo la Società (vedasi contributi "Pro Giovani" da parte della Lega). Non si registrano reazioni, tanto in campo quanto in panchina. L'arbitro continua a valutare i falli commessi con un metro del tutto personale, ma nulla sembra poter mutare l'andamento di un match la cui direzione porta dritto al... cenone natalizio.

Non era probabilmente Matera il campo più facile per proseguire la striscia positiva. Le assenze prima e durante il match hanno solo acuito le differenze tra le due compagini. Non c'è da fare drammi ma, come detto anche dopo gli ultimi risultati positivi, rimanere quanto più possibile sereni e realisticamente consapevoli dei correttivi, non necessari bensì indispensabili, per raggiungere prima possibile l'obiettivo salvezza.

Dobbiamo auspicare che l'ultimo botto prima della fine dell'anno, lo facciamo proprio noi, contro un Cosenza non brillante nelle ultime uscite e contro il quale applicare la regola del non c'è due senza tre (avendolo già battuto due volte). Al momento siamo ancora appena al di sopra della zona playout. Difendere la posizione per poi ripartire, nel nuovo anno, con nuovo entusiasmo ma soprattutto con nuovi giocatori che, De Poli docet, portino esperienza e molta più qualità. E Buon Natale a tutti.

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