LE VOCI DI MRB.IT

Un Angelo caduto in volo

'Scusa... che ha fatto il Taranto?', rubrica di Marcello Fumarola
   Marcello Fumarola

26 Settembre 2016 - 13:15

Tempo di lettura: 5 minuti

Il derby contro il Foggia capolista e sempre vincente dovrebbe giocarsi a porte chiuse ma in tribuna qualche spiraglio deve essere rimasto aperto perchè le presenze sono sicuramente superiori a quelle "strettamente accreditate". Papagni rinuncia a Balistreri per giocare la carta Cedric sulle ripartenze (non succederà mai) ma soprattutto per cercare di bloccare la dorsale destra dauna tutta fantasia (con Sarno) e corsa (con Angelo). Il centrocampo foggiano sembra invece propenso al "sacrificio" con... Agnelli e Vacca.

Da segnalare in avvio, i due offside provocati dalla nostra linea difensiva in soli 5 minuti; un "evento" che a Taranto, statistiche alla mano, non si verificava da tempo. Ma proprio la difesa perde da subito i pezzi, con Altobello che esce per un colpo alla testa e per il quale entra addirittura l'ambulanza in campo; la sua uscita ti mette crudamente di fronte ad una realtà che denunciamo da tempo: la mancanza di alternative di ruolo. Purtroppo la serata finirà anche peggio! Balzano, nel frattempo, entra e... si adatta. Per oltre mezz'ora il Foggia è come un programma di Giletti in prima serata... Non tira. Purtroppo però, oltre all'accorta fase difensiva, non riusciamo a fare il "servizio completo" e mandare i satanelli all'inferno proponendoci pericolosamente in avanti.

Dopo 40 minuti un lampo dell'Angelo foggiano trova pronto alla respinta un altro angelo che difende la porta rossoblù e, subito dopo, la fragilità del nostro centrocampo crea una ripartenza sulla quale Capitan Pambanchi salva in extremis. Giusto il tempo per avere la conferma che Balzano di Bonucci ha solo la stessa iniziale ma non la precisione nei lanci, sussultare per un'occasione di Bobb e, dopo un recupero da... "a ce segn vince", si va negli spogliatoi. Sembrano quindi funzionare le cerniere rossoblu' che vedono a destra Bobb e De Giorgi, a sinistra Cedric e Garcia, ma in apertura di secondo tempo Mazzeo è subito pericoloso.

Il Foggia si muove come uno di quei carillon, piacevoli ed armonici ma senza mai cambiare ritmo, sino a quando sempre Angelo "vola" in area e realizza un gol a dir poco casuale, sbagliando il tentativo di cross e sorprendendo un Maurantonio forse fuori posizione. Come dire, più che "faccia d'Angelo" una vera faccia di...(censored). Lo speaker annuncia con enfasi il gol dell'ex leccese e la folla risponde calorosamente... Alla faccia delle porte chiuse. Appare chiaro che ci vorrebbe Viola per "colorare" il match dei rossoblù. Tra i "fiori" a disposizione sicuramente meglio lui che il "narciso" Magnaghi. Infatti, dopo che "Bomber Stendardo" quasi fa gol con un colpo di testa su corner che però è poco angolato, Viola entra ma per sostituire Bobb che ha ultimato la sua ormai consueta "ora d'aria"; Balzano "sale" in mediana con De Giorgi che va a fare il difensore e Cedric che cambia fascia... ma non il passo.

Maurantonio è attento su Sarno, ma la notizia peggiore deve ancora arrivare; Stendardo si rompe (forse stiramento, autentica mazzata) e in questo modo si amplificano le conseguenze della indifferenza che ci ha portati, cullandoci sull'onda dei risultati, a non ingaggiare un altro difensore, magari anche un forte under. Illude, alla mezz'ora, la "Palombella Viola" che però si spegne alta sulla traversa. Proprio allo scadere, arriva il raddoppio dei locali; Letizia solo per il Foggia mentre per il Taranto è l'inevitabile epilogo di una partita certo sfortunata negli episodi degli infortuni e del gol, ma purtroppo oltremodo rinunciataria, con un centrocampo spesso incapace anche solo di provare ad impostare un'azione degna di nota. Che servissero un difensore di ruolo per far rifiatare gli onnipresenti titolari ed un centrocampista di personalità lo diciamo da tempo, lo abbiamo fatto dopo le vittorie come dopo le sconfitte e se è vero che repetita iuvant, ci "latinizziamo" anche stavolta. In vista di una partita importante come quella contro i Catanesi l'assenza di Stendardo (Altobello dovrebbe recuperare) preoccupa notevolmente.

Il centrocampo continua a viaggiare a fasi alterne con pericolose percentuali del 70% di off e 30% di on. Lo Sicco non ha le caratteristiche precipue da leader carismatico e catalizzatore della manovra; ha bisogno di essere affiancato da qualcuno che sappia essere reale punto di riferimento per i compagni. In avanti Magnaghi, dopo il primo exploit di Coppa, pare aver smarrito... "la via" del gol. Sarà pertanto una settimana difficile nella quale la squadra si preparerà ad un match che da queste parti viene vissuto non come una semplice partita ma molto più come una sorta di "eterna rivincita". A Foggia si poteva perdere la partita (probabilmente giocando anche meglio) ma non si doveva perdere la quasi totalità del reparto difensivo, infortunatosi (casualmente o fisiologicamente) dopo 5/6 partite sempre giocate e sempre "da protagonista".

Avviciniamoci a Taranto - Catania con umiltà e circospezione sperando che la squadra conservi, anche dopo questa sconfitta, equilibrio e consapevolezza dei suoi reali valori, elementi che l'ambiente intorno sta, a mio avviso, dimostrando di non avere ancora acquisito. Certo la coperta era già corta e ora forse ci è rimasto solo... un lenzuolo; sperando che l'aria non si "rinfreschi" troppo... Soprattutto in classifica. Bisogna crederci e lottare "Taranto nostro", ora più che mai a difesa del tuo... Stendardo.

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