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Oltre la sconfitta

Il Punto, l'Appunto, il Disappunto: tre passi nella settimana rossoblù
   Marcello Fumarola

23 Maggio 2016 - 13:22

Tempo di lettura: 4 minuti

Strana storia quella del Taranto e dei suoi tifosi. Una storia caratterizzata in passato dai coccodrilli, oggi dai gufi da tastiera. Ma chissà se di questo ennesimo triste epilogo saranno più contenti loro o le tre scimmiette (non vedo, non sento e, se perdo, non parlo), allegramente accompagnate dal criceto che chiede solo di rimanere nella sua gabbietta dorata a far girare la ruota...oltre ogni categoria!
Eh si perche "Oltre ogni categoria" non significa certo dover essere condannati a vita alla stessa categoria ed esserne magari anche contenti e soddisfatti.

Senza arrivare a citare riferimenti biblici tipo "chi semina vento raccoglie tempesta", vi invito pertanto ad osservare bene la foto (non casuale) che accompagna questo articolo e, in particolare, il "muro" di gente in gradinata.
Il Taranto dei: Paese Vio Frigerio Sgarbossa Scoppa Tanzi Bertazzon Di Giaimo Chimenti Bizzotto e Formoso e della sfortunata storia di Giorgio Carrer; Il Taranto di un presidente che... "ho rimasto solo a questo baluardo", ma che sacrificava le sue proprieta' per salvare il salvabile. Una città unita intorno ad una squadra forse non eccelsa, ma che lottava, conquistava i suoi tifosi e vinceva anche i derby che contano, contro il Bari... Non quelli (tra l'altro persi) contro la Virtus Francavilla.

Questa alchimia in questa stagione calcistica non si è mai creata. Colpa forse di un progetto tecnico indefinibile; colpa di una Fondazione stranamente silenziosa, sempre più autoreferenziale e sempre meno riferimento della tifoseria; per qualcuno (non per chi scrive) colpa anche dei tifosi, sempre pronti a criticare, a volte troppo passionali sino a sfociare nella violenza. Eppure, riferendomi a questa ultima ipotesi, occorre dire che a Foggia se la son vista peggio dei nostri e hanno reagito.. vincendo una Coppa Italia e probabilmente giocandosi la finale playoff per la Serie B!

E anche guardando le nostre avversarie nei vari playoff: Crotone, Carpi, Vercelli ma anche Avellino o Ancona.. versano tutte in condizioni e categorie migliori della nostra. Possibile tutto cio? Forse ora capisco coloro che, ancora oggi, imprecano contro quel referendum di 70 anni fa e... rimpiangono il Re. La promozione in Lega Pro, quindi, e' sfuggita ben oltre la sconfitta di ieri. Una partita nella quale dovremmo parlare del solito autolesionismo, persa anche per episodi: perchè Giordano fa il suo, ma per un portiere non è facile "avere l'occhio allenato" dopo mesi di inattività e l'errore (purtroppo sanguinoso) ci può stare.

Perchè Genchi si danna l'anima ma fallisce più volte il colpo del ko. Perché in difesa siamo contati, fragili e fuori ruolo, visto che "chi di calcio ne capisce" non ha ritenuto di dover sostituire i vari D'Angelo Manganelli e, per ultimo, il figliol prodigo (di Campilongo) Cascone. Perché in 10 da oltre 50 minuti, il mister non fa la terza sostituzione. Ma, a questo punto, mi chiedo e vi chiedo: "de ce stè parlame"?!?

Ricordo ancora l'ingegner Fasano quando disse che "fare il presidente del Taranto è come fare il militare"... puoi farlo solo una volta nella vita. E allora non c'è da chiedere risposte alla gente, bensì bisognerebbe regalare sogni prima e certezze poi. Ora non ci resta invece che attendere il 7 giugno sperando nel fondo perduto (ultima flebile possibilità di ripescaggio) per uno scatto di orgoglio che, è giusto ribadirlo, dovrà comunque coinvolgere tutta la città. Una città che non può e non deve ritenere la Serie D qualcosa di prestigioso. Se dovessimo miracolosamente salire, che il concetto sia ben chiaro, avremo fatto, come suol dirsi... "la meta' del dovere nostro".

Sui presunti carri dei vincitori lasceremmo volentieri sfilare chi, ormai da anni, ha un irrefrenabile bisogno di passerelle. Ultima amara riflessione: il Serpentara è retrocesso nonostante... la nostra "disattenzione" quando eravamo proprio sulla linea del traguardo.

Permettetemi infine di ringraziare Mondorossoblu per lo spazio concesso (a proprio rischio e pericolo) ad una tastiera innamorata ma... "libera e pensante".
Molti sembra abbiano gradito, altri decisamente meno; ma tra questi la maggior parte pare abbia ben conservato il vinile di Caterina Caselli e del suo "nessuno mi può giudicare". E visto che siamo in tema musicale pensiamo che Biagio Antonacci, in prospettiva del quinto anno nei Dilettanti, intonerebbe: "ma quanto tempo... e ancora?... Mentre il buon Vasco indagherebbe nell'assordante silenzio dei protagonisti per cercare qualche responsabile ma alla fine, allargando le braccia, direbbe che è "Colpa d'Alfredo"; Riccardo Fogli, infine, dovendo commentare la partita di ieri, ci dedicherebbe una quanto mai realistica "Storie di tutti i giorni". Ma non c'è dubbio alcuno che, per commentare adeguatamente questa stagione, l'artista giusto è solo l'ottimista (?) Marco Masini con il suo.... "Vaffa..... ".

Ancora grazie a tutti!

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