TARANTO FC

Campilongo, un lusso per la D. Ma diamogli il materiale giusto

Con un allenatore del genere, niente alibi. Bisogna vincere
   Maurizio Mazzarella

26 Novembre 2015 - 13:37

Tempo di lettura: 2 minuti

Quando in casa hai un allenatore come Campilongo è naturale attendersi il bel gioco. Chi segue il Taranto da un po' di anni, si ricorderà anche con piacere quella sua Cavese che in contemporanea con la truppa rossoblu allenata all'epoca da Aldo Papagni, giunse ai play-off. Inutile dire che anche se nei cadetti giunsero altre compagine, quella Cavese rimase tra le squadre che destarono le migliori impressioni rispetto a tante altre.

Campilongo è un fautore del 4-3-3, ma per applicare tale modulo, che può ricordare quello di Zeman all'apparenza, risultando però ben differente nella disposizione degli uomini (lo stesso tecnico potrà confermarlo), è necessario avere gli uomini giusti in organico. Questa premessa viene fatta semplicemente per confermare che per vedere il vero Taranto targato Campilongo bisognerà attendere il mercato di riparazione.

Avere Campilongo nei dilettanti è un lusso, ma per consentirgli di esporre i suoi schemi, bisogna dargli in mano il materiale giusto. Calciatori che attualmente in organico non ci sono e che certamente la società riuscirà ad acquistare nei tempi giusti per consentire al Taranto di dimostrare il proprio valore. Col Potenza la sconfitta andava evitata, ma in un momento dove il cambio di tecnico è giunto solo da due settimane attendersi miracoli non è lecito. E' anche eccessivo mettere la croce su Genchi per aver fatto tirare un rigore a conti fatti decisivo ad Improta. L'altruismo deve far parte di una squadra e la casualità di un penalty porta sempre ampi margini di errore.

La grande squadra non deve attaccarsi all'episodio, ma saper lottare per vincere sempre. L'obiettivo di questo Taranto deve essere vincere e quando s'ingaggia un grande tecnico come Campilongo non ci sono alibi, l'obiettivo è portare il Taranto più in alto possibile. Siamo convinti che la buona gestione della Zelatore e del vulcanico Bongiovanni, la cui grinta e lo stupefacente carisma, saranno il motore trainante di questa società, porteranno i colori rossoblu dove meritano, ma ci vuole pazienza. Caratteristica spesso assente nelle grandi piazze, ma oggi più che mai necessaria.

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